MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Migranti, tensione a Gromo e la protesta pacifica dai carabinieri: “Freddo e niente scuola”

Una trentina di ospiti in Valle Seriana manifesta fuori dalla caserma locale. La replica dei responsabili del centro: “Colpa di un guasto, e il cibo comunque non manca”

La protesta dei migranti davanti alla caserma dei carabinieri di Ardesio

La protesta dei migranti davanti alla caserma dei carabinieri di Ardesio

ARDESIO (Bergamo), 24 novembre 2024 – Ancora una protesta di un gruppo di migranti ospiti nella Bergamasca. Dopo quella dell’11 novembre dei profughi ospiti a Romano di Lombardia, questa volta è toccato a una trentina di persone ospitate in una struttura a Gromo, in alta Valle Seriana. Lunedì si sono radunati pacificamente fuori dalla caserma dei carabinieri di Ardesio per chiedere aiuto alle autorità italiane e il rispetto dei loro diritti. “È arrivato il freddo e il riscaldamento della struttura dove viviamo non funziona - hanno detto -. Non abbiamo vestiti adeguati per coprirci. Anche il cibo non è abbastanza. Tra di noi ci sono alcune persone malate, ma non hanno la possibilità di curarsi. Vogliamo imparare la lingua italiana, ma non abbiamo la possibilità di andare a scuola. Da giugno non riceviamo il pocket money (il contributo in denaro che viene erogato ai migranti per le loro spese personali, ndr) e quindi non abbiamo i soldi per comprare il biglietto dell’autobus per andare a scuola. Non possiamo nemmeno lavorare perché non abbiamo la carta d’identità”. 

La risposta dei responsabili

Immediata la replica dei responsabili del centro che ospita i migranti a Gromo, complessivamente 80 persone. “Per quanto riguarda il freddo, tutto dipende da un guasto a una delle caldaie che servono la struttura. Alcuni migranti utilizzano dei fornelli che purtroppo hanno provocato un cortocircuito e una delle caldaie, quella utilizzata per il riscaldamento, si è guastata. Abbiamo chiamato il tecnico per aggiustarla e purtroppo non è stato possibile risolvere subito il problema. In merito alla questione pocket money, stiamo aspettando i soldi dal governo. È una situazione comune in tutta Italia. Appena i soldi arrivano vengono consegnati immediatamente ai migranti”. Anche rispetto a medicine e cibo, i responsabili del centro hanno chiarito la situazione. “Chi è malato riceve assistenza medica. Quando c’è bisogno di medicinali, vengono acquistati. Il cibo? I migranti hanno da mangiare a sufficienza. Il cibo non manca di certo”. Intanto la sindaca di Gromo, Sara Riva, ha scritto al prefetto di Bergamo e all’Ats chiedendo che siano accertate “le condizioni di abitabilità dell’immobile che ospita i profughi e le condizioni igienico-sanitarie in cui vivono”.