Denaro ai Paesi di orgine: primi cali in Lombardia

Le rimesse inviate dalle comunità migranti in Lombardia diminuiscono del 5,4% tra il 2023 e il 2022, in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Milano, Brescia e Bergamo sono tra le province che inviano più fondi, ma si registra un calo generale nel 2023 rispetto al 2022.

Oltre un quinto delle rimesse inviate dalle comunità migranti nei Paesi di origine parte dalla Lombardia, ma tra il 2023 e il 2022 si è registrato un calo del 5,4%. L’analisi di Fondazione ‘Leone Moressa’ sui dati della Banca d’Italia evidenzia un calo generalizzato (-5,5% in Italia), in controtendenza fino a quanto si è registrato negli ultimi anni. Le ragioni possono essere varie: peggioramento delle condizioni economiche e finanziarie di chi dovrebbe inviare risorse alle famiglie di origine, mobilità dei migranti che tornano in patria o si spostano in altri Paesi, scelta di canali diversi da quelli bancari per l’invio delle rimesse, che rappresentano lo strumento principale attraverso cui i migranti internazionali contribuiscono allo sviluppo dei paesi d’origine.

La Lombardia resta, comunque, la regione da cui partono più fondi che, in Paesi a basso e medio reddito, i superano il valore combinato dell’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) e degli investimenti diretti esteri. Nel 2023, dalla regione sono ‘partiti’ 1,8 miliardi di euro, sugli 8,2 nazionali, a cui andrebbero aggiunte le rimesse ‘invisibili’, come contanti consegnati a mano, invio di regali, ricariche telefoniche). Tra le province, Milano, Brescia e Bergamo compaiono nella top 10 in Italia, come riflesso anche della presenza stabile di comunità migranti. Anche in queste province (come in tutte quelle lombarde) il dato è comunque in calo nel 2023 rispetto al 2022: la riduzione maggiore è il -9,2% di Bergamo, la minore è il -0,8% di Como. Ampliando lo sguardo agli ultimi dieci anni, invece, si vede come il valore delle rimesse sia aumentato del 32,1% in Lombardia, con punte del 121,1% nella provincia di Monza Brianza, +92,% a Lodi, +55,8% in quella di Lecco. Confrontando la distribuzione delle rimesse nel 2023 con quella di dieci anni prima, emerge un profondo cambiamento.

Nel 2013, quasi un quinto delle rimesse si concentrava verso la Cina, mentre nel 2023 si ha una maggiore distribuzione e nessun Paese raggiunge il 15% e la Cina scomparsa dai flussi principali. La disomogeneità dei flussi per nazionalità emerge chiaramente confrontando i valori pro-capite ovvero il rapporto tra rimesse e popolazione residente per ogni Paese d’origine. In questo caso sono considerati tutti i residenti di ciascuna nazionalità, il Bangladesh si conferma la prima destinazione.

F.P.