MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Gorle, c'è il via libera per la Centralina, ma i Comuni insorgono

Il Tribunale superiore delle acque di Roma dopo una vertenza durata cinque anni ha dato il benestare alla realizzazione del nuovo impianto

Immagine d'archivio

Il verdetto è lì, nero su bianco. Il Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma, dopo cinque anni di attesa, ha dato il via libera alla realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico lungo il fiume Serio, tra i Comuni di Gorle e Pedrengo. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalle due amministrazioni comunali dopo la decisione di Regione Lombardia di costruire una nuova centralina lungo la traversa denominata “Brusaporto-Patera“, e in particolare dopo il nullaosta dall’Ufficio territoriale regionale di Bergamo al Consorzio di bonifica della Media pianura bergamasca.

La sentenza del Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma ha immediatamente provocato la reazione del sindaco di Gorle, Giovanni Testa, che ha preannunciato l’intenzione del Comune di fare ricorso in Cassazione. "Aspettavamo questa sentenza da molto tempo - spiega il primo cittadino - e subito ci siamo impegnati per impugnare questa decisione davanti la Corte di Cassazione. Come amministrazione contestiamo l’assenza della Valutazione dell’impatto ambientale, la procedura diretta ad accertare la compatibilità ambientale di specifici progetti per il territorio. La nuova centralina sorgerebbe infatti lungo un tratto di grande importanza e bellezza paesaggistica, a pochi metri di distanza dai nostri Campi Bassi".

"Allo stesso tempo - sottolinea il sindaco di Pedrengo, Simona D’Alba - l’impianto sorgerebbe a poca distanza dal nostro nuovo Parco sul Serio". "L’auspicio - affermano Testa e D’Alba - è quello di iniziare, fuori dalle sedi giudiziarie, un confronto con la Regione, con l’obiettivo di valutare insieme a tutti gli enti locali coinvolti l’opera e le conseguenze che un simile progetto avrebbe per il nostro territorio, anche alla luce degli evidenti cambiamenti climatici degli ultimi anni. Speriamo che questo nostro appello venga raccolto il prima possibile". Il progetto consentirebbe alla società Iniziative Bresciane (che ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito) di realizzare e utilizzare un impianto della potenza nominale di 246 kilowatt e di una portata massima di 17,50 metri cubi al secondo.