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Bergamo, all'Università lotta a mobbing e vessazioni: arriva il garante del codice etico

L'incarico è stato assunto dall'avvocato Elena Bigotti. Il rettore: "Rispetto e deontologia sono sinonimi di qualità"

Il rettore Remo Morzenti Pellegrini con l'avvocato Elena Bigotti

Bergamo, 15 aprile 2019 - L’avvocato Elena Bigotti sarà consigliera di fiducia dell’Università degli Studi di Bergamo per il triennio 2019-2021. Si tratta di una figura istituita per la prima volta nell’Ateneo orobico, su proposta del Comitato unico di garanzia agli organi di ateneo che, attraverso un bando, hanno selezionato l’avvocato Elena Bigotti, una persona esterna all’Università garante della neutralità, riservatezza e indipendenza rispetto ai casi trattati.

Ma di cosa si occuperà l'avvocato Bigotti all'interno dell'Università? In buona sostanza vigiilerà sull'adempimento dei diritti/doveri connessi alla didattica, al rapporto reciproco, alla corretta gestione di casi di molestia, vessazione, mobbing, nonché ad un corretto utilizzo degli strumenti di comunicazione. L’istituzione della consigliera di fiducia rappresenta un nuovo tassello del percorso intrapreso dall’Ateneo a garanzia di un ambiente di lavoro e di studio rispettoso della dignità delle persone (Art. 18-20 del Codice etico dell’ateneo). 

«L’Ateneo di Bergamo è stato uno delle prime università italiane a dotarsi nel 2016 di un regolamento per l’integrità e l’etica nella ricerca – sottolinea Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli studi di Bergamo - avente come obiettivo la definizione e il rispetto  dei principi e dei valori etici, dei doveri deontologici e degli standard professionali sui quali si fonda una condotta responsabile e corretta da parte di chi svolge, finanzia o valuta la ricerca scientifica nonché da parte delle istituzioni che la promuovono e la realizzano. L’applicazione dei principi e dei valori e il rispetto della deontologia e degli standard professionali sono garanzia della qualità stessa della ricerca e contribuiscono ad accrescere la reputazione e l’immagine pubblica della scienza, con importanti ricadute sullo sviluppo della stessa e sulla società. Su questa linea ci è sembrato più che corretto accogliere la proposta del Comitato di istituire una figura esterna garante del codice etico dell’Ateneo. Siamo certi che l’Avvocato Bigotti sia un grande valore aggiunto per tutta la Comunità accademica».