"Evitiamo la chiusura di via Milano"

"Evitiamo  la chiusura  di via Milano"

"Evitiamo la chiusura di via Milano"

C’è chi parla di una provocazione per sollecitare il ministero dell’Ambiente a individuare una gestione alternativa della barriera idraulica. Ma intanto dietro le quinte si lavora (e non da ora) anche per individuare una via alternativa per l’emungimento nel sito industriale Caffaro, dopo che l’azienda Caffaro Brescia (non responsabile dell’inquinamento storico) ha annunciato l’avvio dei licenziamenti per i 9 dipendenti del sito di via Milano, abbandonando così la gestione della barriera idraulica che evita ai veleni del terreno di riversarsi in falda. L’azienda, che è in fase di trasloco, resterebbe per adempiere agli impegni presi con la Procura nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolti i vertici di Caffaro Brescia, per la realizzazione della nuova barriera idraulica e per concludere la dismissione degli impianti. Mentre i lavoratori sono in stato di agitazione, le interlocuzioni tra Ministero, commissario e azienda sono in corso.

Intanto la deputata bresciana della Lega Simona Bordonali (nella foto) si è attivata con il sottosegretario al ministero dell’Ambiente Vannia Gava "per individuare la strategia e le risorse necessarie a evitare la chiusura del sito". La settimana prossima "verificheremo come intervenire con il ministro Gilberto Picchetto Fratin". La vicenda entra anche in campagna elettorale. "Chiediamo sin d’ora un intervento di commissario e ministero perché l’azienda non porti a compimento questa scellerata decisione", l’appello di “Al lavoro con Brescia Laura Castelletti sindaca“ che sostiene i lavoratori e rimarca i passi avanti fatti per le bonifiche in questi anni. "Inaccettabile quello che succede alla Caffaro nella disattenzione totale di Palazzo Loggia", l’affondo di Fabio Rolfi, candidato sindaco del centrodestra.

F.P.