Bergamo, molestate al lavoro 7 donne su dieci: ma solo poche fanno denuncia

La maggior parte gestisce in modo autonomo il problema, per paura, imbarazzo o timore di non essere creduta

Il 70 per cento delle donne ha subito molestie in ambito lavorativo e solo il 10 per cento ha denunciato. Il restante 90 per cento gestisce in modo autonomo la situazione perché il fatto non "era grave", per paura, per timore di non essere creduta, per imbarazzo e poca fiducia nelle autorità. I dati della ricerca Istat dice che quattro donne su dieci hanno subito una molestia nell’arco della vita. Se consideriamo la popolazione femminile bergamasca in età di lavoro (dai 18 ai 64 anni) si tratta di un bacino di circa 333 mila lavoratrici e stando ai dati in possesso della Cisl provinciale significa che 232.400 donne bergamasche sono probabili vittime di violenza. "In questi ultimi cinque anni – ha spiegato Monica Olivari, segretaria Fisascat e referente del coordinamento di genere della Cisl di Bergamo – il nostro sindacato ha dovuto affrontare, tra varie situazione, alcuni casi gravi di violenze nei luoghi di lavoro che hanno visto loro malgrado alcune lavoratici protagoniste. Una signora a seguito delle pressioni e della violenza psicologica ha avuto gravi problemi di infezioni epidermiche su tutto il corpo che di fatto le hanno impedito di svolgere attività anche basilari. Un’altra ragazza ha tentato il suicidio e un’altra ancora, vittima di violenza, che ha denunciato portando fino in fondo la vertenza, oggi ha grosse difficoltà nel riprendere una vita lavorativa "normale". E’ questo il motivo che ha guidato la Cisl e Fisascat, per la ricorrenza del 25 novembre, nel promuovere in questa giornata dedicata a contrastare il fenomeno della violenza contro le donne una mostra fotografica e un convegno che ha come protagonista l’uomo e la sua evoluzione nei confronti della donna.

«Un percorso che non si esaurisce nella giornata del 25 – come ha sottolineato Francesco Corna, segretario generale del sindacato di via Carnovali – ma costituisce uno dei nodi principali della nostra attività sindacale, nei luoghi di convivenza sociale e nei posti di lavoro. Ogni giorno con la contrattazione aziendale e gli impulsi per una legislazione sempre più attenta affrontiamo questi temi puntando al risultato di una vera parità: ma la strada è ancora lunga". Una ricerca fatta da Weworld, ha rivelato che una donna su tre non riconosce le forme più subdole di violenza. "E’ ancora difficoltoso per le donne – spiega Olivari – riconoscere la violenza fisica in quanto ancora vittime di una cultura patriarcale, legata a stereotipi di genere, campo fertile per violenze e prevaricazione". Domani dalle 9 alla sede Cisl si terrà il convegno che metterà a confronto politici, accademici e sindacalisti.