
Gli inquirenti al lavoro nel quartiere Malpensata (Ansa)
Bergamo, 16 luglio 2014 - "Abbiamo sentito colpi di arma da fuoco in via Carnovali, presto accorrete". L’allarme alla centrale della polizia arriva poco dopo le 17. Una telefonata. Un giallo nel giallo perché in serata gli inquirenti escludevano spari. Cosa sia accaduto davvero nel tardo pomeriggio di ieri nella palazzina a cinque piani dove viveva Simona Grisa è un mistero che l’autopsia in programma oggi proverà a chiarire.
Nessuno dei condomini ha sentito nulla di decisivo per capire se la morte sia un omicidio o un suicidio. L’appartamento dove la vittima abitava da sola si trova al quarto piano. Sopra quello dove vivono il fratello, la madre e la signora che la assiste. "È una famiglia di persone brave", racconta la badante in un italiano difficoltoso. "Non ho sentito nulla, non posso dirvi niente, mi dispiace. Io sono sempre qui, ma non ci sono stati rumori né grida.
Oggi la signora non è passata, i figli vengono a turno". Al secondo piano di questa palazzina che si trova a metà strada tra il centro cittadino e l’autostrada, nel quartiere Malpensata, gli inquirenti hanno cercato qualche dettaglio utile per decifrare il giallo della morte della 39enne."Hanno preso le canne di bambù", racconta un giovane residente, rientrato a casa solo dopo le 20. "Sporgono leggermente del balcone e volevano verificare se le ferite trovate sul corpo della donna possono essere compatibili. Mi sembravano scettici, però".