
Un autobus di linea alla stazione di Bergamo
Bergamo, 4 marzo 2025 – Giuliana Vitali, di San Pellegrino, ha 57 anni, due figli di 37 e 16 ed è un'autista di bus di linea. Guida da anni il pullman della tratta tra Piazza Brembana e Bergamo. Per lei, però, il lavoro era diventato insostenibile e ha deciso di licenziarsi per gli episodi di violenza e malcostume a cui è stata costretta ad assistere. La notizia è raccontata oggi dall'Eco di Bergamo.
Decisione dolorosa
“L’ultimo episodio - racconta la donna al quotidiano - ha visto protagonista un passeggero che, a San Pellegrino, non ho fatto salire sul bus perché senza biglietto e che ha cercato di buttarsi contro il pullman e poi si è piazzato in mezzo alla strada, bloccandoci per venti minuti. Ma è solo l'ennesimo caso accaduto a me e ai miei colleghi: per questo ho deciso di dire basta e di licenziarmi. Peccato, perché è un lavoro che amo”.
Rischi per la salute
"Ho anche avuto problemi di stomaco e il medico mi diceva: sono problemi psicosomatici - aggiunge la donna -. Infatti poi, quando mi sono messa in ferie e in malattia per una caduta sugli sci, mi è passato tutto.
Va bene lavorare: ma ammalarmi per il lavoro proprio no. Non torno al lavoro perché non mi sento tranquilla e tutelata: manca la giusta severità verso chi non ci rispetta e siamo alla mercé di tutti. Il fatto poi di essere donna a qualcuno lascia intendere che possa essere più malleabile di autisti uomini".
Clima lavorativo intollerabile
Gli episodi che l’hanno convinta non hanno riguardato soltanto lei, ma anche i suoi colleghi: “Un autista malmenato, un altro minacciato. E poi le continue vessazioni nei miei confronti e ingiurie per futili motivi, come fermarsi un metro più avanti rispetto alla fermata. Basta davvero: il clima è decisamente peggiorato negli ultimi anni ed è diventato, per quanto mi riguarda, intollerabile”.