Depuratore, è scontro I comitati del no: "Il ministro Fratin ascolti anche noi"

Gavardo, il fronte popolare sollecita la convocazione da parte del numero uno del Dicastero prima di realizzare il nuovo impianto "Siano interpellati anche i territori del Chiese per evitare danni"

di Federica Pacella

"In merito al depuratore del Garda, il ministro dell’Ambiente ascolti anche il territorio del Chiese". L’appello dei Comitati Gaia di Gavardo, Visano Respira e La Roccia arriva il giorno dopo l’incontro tra Comunità del Garda, amministratori ed enti del Benaco e il ministro Pichetto Fratin, a cui è stato chiesto di accelerare l’esecuzione del progetto del nuovo depuratore del lago che prevede due impianti a Gavardo e Montichiari con scarico nel Chiese. Proprio per questo, il Comitato Gaia chiede che anche il territorio della Val Sabbia (che da sempre si oppone) sia coinvolto. "Il ministro convochi urgentemente anche i comitati e i sindaci del fiume Chiese, per sentire le nostre ragioni", spiega il presidente di Gaia, Filippo Grumi, tra i promotori della proposta alternativa (arenata dopo la nomina del commissario) di un impianto a Lonato con scarico nel canale Virgilio, per non aggiungere ulteriori criticità al Chiese.

Una soluzione che, dicono da Gaia, appare ancora più sensata alla luce della siccità che già ha portato a ridurre i deflussi dal lago, azzerandolo verso Virgilio e Seriola. "Bisognerebbe usare ogni risorsa possibile per evitare di prelevare acqua dal lago di Garda – spiega Grumi -. Invece oggi qualcuno vorrebbe spostare milioni di mc di acqua reflua del depuratore di Peschiera nel Chiese che non la vuole. E se i contadini a sud del Garda vorranno la stessa quantità d’acqua dove andranno a prenderla? Dal lago. Si cederà acqua da fogne depurate ad altri per usare l’acqua del lago! Uno scambio senza logica in cui l’unico perdente è il lago di Garda".