ROBERTO CANALI
Cronaca

Conti che non tornano Sempre più indebitate Il rischio usura incombe sulle famiglie

Quelle residenti a Milano hanno più pendenze: l’esposizione supera i 35mila €. Gli impieghi sono aumentati del 3,8% anche a Como e del 2,8% a Varese. La Cgia avverte: "I nuclei in difficoltà economica sono ancora più vulnerabili".

Conti che non tornano  Sempre più indebitate  Il rischio usura  incombe sulle famiglie

Conti che non tornano Sempre più indebitate Il rischio usura incombe sulle famiglie

di Roberto Canali

Indipendentemente da dove dedideranno di trascorrerlo il Ferragosto delle famiglie lombarde rischia di essere sommerso da un mare..di debiti. A certificarlo l’ultimo report dell’Ufficio studi della Cgia, l’Associazione artigiani e piccole imprese Mestre, che ha collocato le province di Milano e Monza in testa alla classifica italiana per l’aumento dell’indebitamento, rispettivamente del 5,1% e il 3%, tra il 2021 e il 2022. Le altre province della Lombardia seguono in rapida successione e nelle prime dieci posizioni se ne contano altre tre: Como (con un aumento del 3,8%), Varese (+2,8%) e Lodi (+1,6%). Le famiglie lombarde guidano la classifica italiana anche per il valore assoluto della loro esposizione: 35.342 euro a Milano, 31.984 a Monza, 30.276 a Como, 28.967 a Varese e 28.176 a Lodi. Chiude la classifica della Cgia la provincia di Sondrio, al 56° posto in Italia, con 19.636 euro di indebitamento a famiglia, “poco“ rispetto al resto della Lombardia ma comunque in aumento del 3,4%. Al di là della curiosità dal punto di vista economico il report si presta anche a un’altra lettura, ovvero il rischio usura che rimane particolarmente alto nella nostra regione.

A denunciarlo sono gli stessi estensori dello studio spiegando che "sebbene il numero delle denunce alle forze dell’ordine di questo tipo di reati sia da tempo in calo, non è da escludere che l’incremento dei debiti delle famiglie spinga più di qualcuno a rivolgersi agli usurai". In molti casi l’aumento dell’esposizione in valore assoluto è legato all’inflazione che ha fatto lievitare il costo dei mutui e anche il caro energia, con l’impennata delle bollette di luce e gas, non ha giovato alla situazione di tante famiglie che sono state costrette a dilazionare il pagamento delle utenze, e quindi indebitarsi. Un rischio che corrono soprattutto le famiglie che appartengono alle fasce sociali più deboli. "La maggiore incidenza del debito sul reddito si registra nelle famiglie economicamente più vulnerabili. ovvero in quelle a rischio di povertà ed esclusione sociale - ricorda la Cgia nel suo studio - I dati dell’Istat ci dicono che le crisi che si sono succedute dal 2008 in poi hanno aumentato il numero dei nuclei familiari in difficoltà economica, visto che gli effetti di questi choc economici hanno aumentato il divario tra ricchi e poveri".

Discorso a parte meritano le micro aziende a conduzione familiare come gli artigiani, i negozianti e le partite Iva. Un mondo quello dei lavoratori autonomi che rischia particolarmente per il progressivo rallentamento dell’economia e il conseguente crollo dei prestiti bancari alle imprese avvenuto negli ultimi mesi. Il suggerimento di Cgia è di tornare a concedere liquidità alle micro imprese e suggerire il ricorso, per chi si trova esposto, al “Fondo per la prevenzione dell’usura“, uno strumento introdotto per legge ormai da diversi anni, ma ancora poco utilizzato perché poco conosciuto.