Claudio Ongaro, trovato dopo 5 mesi sulla Presolana il corpo dell’escursionista scomparso

Il 40enne di Fiorine di Clusone era uscito di casa il 5 ottobre 2023 per andare in montagna senza più fare ritorno

Claudio Ongaro era scomparso il 5 ottobre 2023

Claudio Ongaro era scomparso il 5 ottobre 2023

Bergamo, 24 marzo 2024 – Risolto dopo oltre cinque mesi il giallo della scomparsa di Claudio Ongaro: il corpo del 40enne di Fiorine di Clusone (Bergamo) è stato ritrovato sulla Presolana. La scoperta è di oggi, domenica 24 marzo, mentre ieri era stato individuato un casco da montagna molto simile a quello utilizzato da Ongaro. Era il suo. 

Il 40enne era scomparso il 5 ottobre 2023, dopo essere uscito di casa per un’escursione alla Presolana, una montagna che conosceva bene. Era stato cercato anche con la tecnologica Apple, ma senza esito. Fino a questa mattina quando il suo corpo è stato trovato. Per il recupero sono intervenuti il Soccorso alpino e la Guardia di finanza con l’elicottero. Insieme a loro anche i carabinieri della Compagnia di Clusone e la Polizia locale. La salma è stata portata nella camera mortuaria di Bratto e restituita alla famiglia. Il 5 ottobre, Ongaro era stato visto per l'ultima volta sul sentiero per la zona dei Cassinelli: indossava una felpa grigia, pantaloncini scuri, un caschetto da arrampicata e uno zaino azzurro della Salomon.

Le ricerche

Era stata la moglie a dare l'allarme alle 21, non vedendolo rientrare. Era stata ritrovata l'automobile dell'escursionista ma di lui non c'era traccia. Fin da subito erano iniziate le ricerche che avevano visto coinvolti per giorni il Soccorso alpino con la VI Delegazione orobica, il Soccorso alpino della Guardia di finanza, i vigili del fuoco e la Protezione civile del Corpo volontari Presolana, ma di lui non si era più avuta traccia. Dopo le vane ricerche per giorni, ci si era quasi arresi. Ma poi i vigili del fuoco avevano deciso di ritentare con una nuova applicazione Apple, che permette di individuare un iPhone come quello dell’escursionista nel raggio di trenta metri. La tecnologia era stata installata sui due droni dei vigili del fuoco e provata nelle varie zone in cui si pensava che Claudio Ongaro potesse essersi diretto. Ma nemmeno così il 40enne era stato trovato: oggi la svolta nelle ricerche.