
I carabinieri
Ciserano (Bergamo), 5 aprile 2017 - La sera del 4 luglio 2016 era piombato nel bar “Carpe diem” di Ciserano, gestito dalla sua compagna, mentre la donna, una bergamasca di 40 anni, stava discutendo con l’ex marito, 41 anni, di Dalmine, il quale non voleva che le loro figlie, una diciottenne e una minorenne, frequentassero il nuovo fidanzato della mamma, Xhufelaj Shkelzen, 33 anni, albanese, con numerosi precedenti per furto e ricettazione. Quest’ultimo aveva iniziato a sua volta a litigare con il rivale, e dopo qualche spintone e dopo aver ricevuto una sedia in testa aveva estratto una pistola calibro 45 e aveva sparato: un proiettile aveva spaccato la mandibola del 41enne, un secondo colpo gli aveva trapassato il fianco destro.
Quindi Shkelzen era fuggito e bordo dell’auto della compagna ed era stato arrestato qualche giorno dopo, il 14 luglio, in una palazzina di Groppello d’Adda, frazione di Cassano, mentre si stava preparando a fuggire prima in Svizzera e da qui in Albania. Ieri il 33enne ha patteggiato, davanti al gup Bianca Maria Bianchi, una condanna a 4 anni e 10 mesi per tentato omicidio. Il giudice, oltre allo sconto previsto dal patteggiamento, gli ha riconosciuto l’attenuante di una sorta di legittima difesa.
A dare l’allarme alle forze dell’ordine erano stati gli abitanti del quartiere: quando i carabinieri di Treviglio erano arrivati avevano trovato la fidanzata di Shkelzen che stava tranquillamente rassettando. L’uomo era scappato con l’auto della donna, finendo però col lasciare la vettura impantanata nei campi attorno a Osio Sotto, dove abitava in un appartamento prestatogli dalla compagna. Ma il fuggiasco aveva una seconda relazione, con una prostituta romena di 20 anni.
Era stata lei a convincere alcuni amici a ospitarlo per una settimana a Treviolo. Poi si era fatta prestare per qualche giorno da ignari connazionali un appartamento al terzo piano del condominio di Groppello. Infine era andata anche in Svizzera a prendere contatto con dei conoscenti per preparare la fuga dell’albanese. La coppia non sapeva di avere alle calcagna i carabinieri trevigliesi, che con un’indagine tradizionale, ma anche tracciando gli spostamenti del cellulare di Shkelzen, erano riusciti a risalire alla posizione del fuggitivo e a conoscere le sue intenzioni. La prostituta romena e la compagna del 33enne erano state denunciate per favoreggiamento.