
I portalettere del Centro di recapito di via Buttaro passeranno da 47 a 33
Bergamo – “Non stiamo operando alcun taglio al servizio pubblico, né riduzione di organico. È in corso una rimodulazione organizzativa che tiene conto delle mutate esigenze del mercato, che vedono una forte crescita del volume dei pacchi e un sensibile calo della corrispondenza tradizionale. Sono in corso i tavoli con le parti sociali per poter garantire la miglior organizzazione del lavoro e continuare ad offrire un servizio di qualità ai cittadini e alle imprese, creando anche una stabilizzazione del lavoro flessibile sul territorio”.
Così Poste Italiane risponde alle critiche dei sindacati inerenti la mini rivoluzione che partirà il 26 maggio in città e nei paesi dell’hinterland: la riduzione del numero dei portalettere che fanno capo al Centro di recapito di via Buttaro da 47 a 33 unità. Dal centro del quartiere cittadino di Redona dipendono le consegne per i Comuni di Orio al Serio, Grassobbio, Azzano, Ponteranica, Sorisole, Torre Boldone, Ranica e Villa di Serio. I 14 lavoratori saranno riassegnati ad altre posizioni: alcuni verranno dirottati su altri servizi (prevalentemente in consegna di pacchi e prodotti prioritari), altri assumeranno la titolarità di una zona che ne è attualmente sprovvista.
Per i sindacati, però, il cambiamento avrà conseguenze sia sulla qualità del servizio di consegna della corrispondenza - che già avviene a giorni alterni - sia sul lavoro dei portalettere. “Dovranno coprire territori più ampi, con maggiori distanze da percorrere e volumi di lavoro in aumento – sottolinea Alessandro Esposito, funzionario Slc Cgil di Bergamo –. Poste Italiane continua a dichiarare che la corrispondenza cartacea è in calo, ma quasi tutti i prodotti oggi richiedono tracciatura via palmare e gestione delle raccomandate. Un’organizzazione così ridotta solleva inevitabili preoccupazioni anche sul piano della sicurezza psicofisica di chi lavora. Con la nuova riorganizzazione, significa che dei 600 civici che hanno in carico attualmente a testa, i portalettere arriveranno ad averne fino a un migliaio, su un territorio di circa 150mila residenti”. Alla segnalazione della Cgil si è unita anche Federconsumatori, che teme ricadute sulla cittadinanza.