"Troppi gatti in casa". Cisano, tenta di accoltellare il veterinario dell’Ats

Stringendo un coltello in pugno, si è avventata contro il veterinario dell’Ats che si era presentato accompagnato dai carabinieri

I carabinieri forestali (Foto archivio)

I carabinieri forestali (Foto archivio)

Cisano Bergamasco (Bergamo), 28 settembre 2018 - Stringendo un coltello in pugno, si è avventata contro il veterinario dell’Ats che si era presentato a casa sua, accompagnato dai carabinieri forestali e dai militari dell’Arma della stazione di Cisano Bergamasco, con il compito di verificare se all’interno dell’abitazione ci fossero gli undici gatti e i due cani meticci di taglia media, come denunciato dai vicini di casa, infastiditi dagli odori nauseabondi che provenivano dall’abitazione.

La donna, una 45enne di Cisano, vedova, incensurata, diplomata al Conservatorio di Milano, è stata fortunatamente bloccata dal fratello e dal figlio e successivamente è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale (il veterinario che in quel momento svolgeva un servizio amministrativo). L’episodio è avvenuto ieri mattina alle 7.30 a Cisano. Gli investigatori dell’Arma hanno bussato a casa della donna, ma non appena sono entrati sono stati da lei insultati: «Siete degli schifosi, andate via di qua». Ma la situazione è degenerata quando la 45enne ha visto il veterinario dell’Ats: allora ha afferrato un coltello, di quelli che si usano per mangiare, e ha cercato di colpire l’uomo. L’intervento del fratello e del figlio della donna, che vive con lei, ha evitato il peggio.

«Quello che è successo è tutto vero – ha detto ieri l’imputata nel corso del processo per direttissima –. Ho perso la testa e mi prendo la responsabilità di quello che ho fatto. Il tutto, però, nasce dal clima di ostilità che i miei vicini hanno creato contro la mia persona, solo perché non sono stata in grado di partecipare ad alcune spese condominiali per l’allacciatura fognaria. Mi hanno reso la vita impossibile». Il giudice Laura Garufi ha convalidato l’arresto e ha concesso alla donna gli arresti domiciliari. Ha però disposto nei suoi confronti una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di intendere e volere. L’incarico verrà affidato al professor Massimo Biza l’11 ottobre prossimo.