
Centauro speronato Fu omicidio volontario Chi lo investì sotto l’effetto della coca
MONTELLO (Bergamo)
Non fu omicidio stradale ma volontario, aggravato da motivi futili o abietti. Lo contesta il pm Letizia Aloisio a Vittorio Belotti, 50 anni, di Montello, l’uomo che domenica 30 ottobre 2022 alla guida di una Panda, dopo una banale lite al semaforo, investì Walter Monguzzi, 55 anni, di Osio Sotto, originario del Milanese, sposato e padre di una figlia di 28 anni. Era alla guida di una Bmw quando venne speronato dalla vettura.
Una prima ricostruzione aveva descritto Monguzzi e Belotti fermi al semaforo tra via Papa Giovanni XXIII e via Silvio Pellico, a Montello, che litigavano per un precedenza mancata. Qui le versioni divergono tra l’imputato che ha sempre sostenuto che fosse stato Monguzzi a sporgersi contro di lui, tirando calci alla Panda, e diversi testimoni che fin da subito parlarono di un vero e proprio speronamento da parte dell’auto. Ciò che è certo è che Monguzzi era finito nella corsia opposta, dove stava sopraggiungendo un’altra auto che non potè evitare l’impatto. Non solo: il conducente della Panda non si fermò, ma venne raggiunto solo più tardi dai carabinieri: all’analisi delle urine, risultò aver assunto cocaina.
Il dibattimento, date le aggravanti, sarà in Corte d’Assise e avrà inizio il 23 maggio come disposto dal gip che ha accolto la richiesta del pm di giudizio immediato. A Belotti il gip ha intanto concesso i domiciliari (già impugnati al Riesame): la velocità ridotta della Panda e il sopraggiungere di un’auto dalla carreggiata opposta secondo il giudice ridimensionano il coefficiente psicologico dell’imputato. Rispetto all’inizio però la posizione di Belotti si è aggravata, visto che gli viene contestato di aver guidato sotto cocaina.
Francesco Donadoni