
In una vita iperconnessa è utile ogni tanto sapersi ’fermare’
Prima che arrivassero gli smartphone, i tablet e Internet veloce, la tecnologia era molto più semplice e la vita quotidiana aveva un ritmo molto più lento e riflessivo. I genitori intervistati ci hanno raccontato com’era la loro infanzia, un’epoca in cui non esistevano i computer portatili, i social media, e la connessione continua che oggi sembra essere diventata una parte essenziale della nostra esistenza. Senza la costante interazione online, le giornate erano scandite da tempi più lunghi, momenti di silenzio e di riflessione, in cui le persone sembravano godere di una connessione più profonda con il mondo reale.
Per molte famiglie, la televisione era la principale forma di intrattenimento. Non c’erano piattaforme come Netflix o YouTube che permettessero di scegliere cosa guardare a qualsiasi ora del giorno. I programmi TV erano trasmessi in orari precisi e le persone si organizzavano attorno ad essi. Si parlava molto di ciò che era andato in onda la sera prima e ci si radunava spesso davanti alla TV come se fosse un appuntamento sociale da non perdere. Questo era un punto di riferimento importante per la vita domestica e familiare.
Non esistevano smartphone con cui accedere a Internet, chattare, scrivere e-mail, scattare foto, riprodurre musica e video; prima degli anni 90, per telefonare si utilizzavano telefoni fissi o cabine telefoniche, per ascoltare musica venivano usati i giradischi o i mangiacassette e per vedere le fotografie bisognava attendere che venissero sviluppate da rullino.
Per divertirsi, non si ricorreva a videogiochi virtuali come oggi. Si trascorreva molto tempo all’aperto, a giocare con gli amici, a esplorare i vicoli del quartiere, a correre in bicicletta, a giocare a pallone o a vari giochi di strada. Giochi come la campana, il nascondino, o il calcio improvvisato erano un passatempo comune. La fantasia e la creatività giocavano un ruolo fondamentale nell’intrattenimento dei bambini, che, spesso, si inventavano storie e avventure. Non c’era bisogno di schermi per divertirsi; bastava un po’ di spazio e una compagnia di amici per passare ore senza mai annoiarsi.
Quando c’era bisogno di cercare informazioni, il processo era decisamente più lungo e complesso. Non c’erano Google o Wikipedia per risolvere in pochi secondi ogni curiosità. Se volevi sapere qualcosa, dovevi fare affidamento su fonti fisiche: si andava in biblioteca a consultare enciclopedie, dizionari e libri specializzati, oppure si chiedeva a qualcuno che potesse offrire una risposta. Le biblioteche, luoghi di ritrovo e di studio, erano vere e proprie istituzioni. Oggi, sebbene la tecnologia abbia migliorato molte cose, ha anche cambiato il nostro modo di vivere. Passiamo tanto tempo sui dispositivi digitali, e questo spesso ci allontana dalle relazioni dirette e dai momenti di riflessione. La vita è diventata più veloce, e, a volte, dimentichiamo di fermarci per apprezzare le piccole cose, come una passeggiata o una chiacchierata.