Cazzano, operaia strangolata dal telaio: patteggia il delegato alla sicurezza

Un anno e due mesi con pena sospesa anche per il risarcimento ai familiari della vittima

L'ingresso dell'azienda dove si è verificato l'incidente sul lavoro

L'ingresso dell'azienda dove si è verificato l'incidente sul lavoro

Bergamo -  Aveva 50 anni Monica Cavagnis. Era originaria di Nembro, viveva a Gazzaniga. Sposata, era madre di due figli, Mirea e Manolo. Lavorava da alcuni anni come operaia al tappetificio “Radici Pietro industriers&brands spa“ nello stabilimento di Cazzano Sant’Andrea.

La mattina dell’incidente mortale, il 26 marzo del 2019, stava lavorando su un telaio. Era salita sulla scala a pioli solidale al telaio, avvicinando il busto e la testa ai rulli superiori del macchinario in funzione. Monica Cavagnis indossava un foulard al collo, che è stato trascinato tra la superficie del rullo esterno e il filo di lavorazione alla velocità di rotazione di circa 16 centimetri al secondo, provocandone la morte per strangolamento.

Nessuno aveva assistito all’incidente. Un collega, che in passato ha prestato servizio come volontario nella Croce blu di Gromo ed è esperto di primo soccorso, le aveva praticato le manovre per la rianimazione per un quarto d’ora fino all’arrivo del personale sanitario che aveva proseguito con i protocolli di rianimazione per circa 30 minuti, ma non c’era stato nulla da fare. Il giorno del funerale, il 30 marzo, è stata una giornata di lutto per tutta l’azienda di Cazzano Sant’Andrea. Era stata lanciata la proposta di una raccolta di fondi per la famiglia, accettata dagli oltre 100 lavoratori.

Per quell’infortunio mortale, fatto commesso per colpa consistita, secondo l’accusa, in negligenza e nella violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, sono finiti a processo sette persone (pm titolare del fascicolo Giancarlo Mancusi): il delegato del datore di lavoro in Cda in materia di sicurezza e ambiente, il direttore tecnico di produzione, il caporeparto tessuta, il capoturno del turno B al quale era assegnata Monica Cavagnis, l’assistente del turno B, il capoturno del turno A (turno consueto dell’operaia) e l’assistente del turno A. In udienza preliminare il delegato in materia di sicurezza, P.R. (difeso dall’avvocato Luppi di Milano), ha patteggiato un anno, 2 mesi e dieci giorni, pena sospesa, anche in ragione del risarcimento ai familiari della vittima. Gli altri imputati sono stati assolti.