A sette mesi dall’inizio della sanguinosa offensiva di Israele a Gaza, seguita agli atroci eventi del 7 ottobre, il cardinale Pierbattista Pizzaballa (bergamasco di Cologno al Serio) patriarca latino di Gerusalemme, è entrato oggi nella striscia e ha raggiunto la parrocchia della Sacra Famiglia per una visita pastorale.
Insieme al cardinale c’è anche fra' Alessandro de Franciscis, Grande ospedaliere del Sovrano ordine di Malta. La delegazione, si legge in una nota dell'organizzazione, accompagnata anche da padre Gabriele Romanelli, parroco di Gaza, ha incontrato la popolazione sofferente per incoraggiarla e per portare un messaggio di speranza, solidarietà e sostegno. La popolazione della striscia, infatti, sta affrontando da sette mesi condizioni di vita durissime, disumane, tra bombe israeliane e la fame.
La visita del cardinale
Il cardinale Pizzaballa ha presieduto la messa nella chiesa parrocchiale con la comunità locale e ha visitato la chiesa ortodossa di San Porfirio, incontrando il vescovo Alexios. La visita è anche la prima tappa di una missione umanitaria congiunta del Patriarcato latino e del Sovrano Ordine di Malta, finalizzata alla consegna di cibo e assistenza medica salvavita alla popolazione di Gaza. Inoltre un memorandum d'intesa è stato siglato per istituire la missione congiunta e sarà implementato dal Patriarcato latino di Gerusalemme, dal Sovrano ordine di Malta, dalla sua agenzia di soccorso internazionale Malteser International e da altri partner.
Le parole di Pizzaballa
In un videomessaggio proprio da Gaza, il patriarca di Gerusalemme spiega lo spirito e l’obiettivo della visita pastorale. “Era molto tempo che avevo il desiderio di venire a trovarli, a incontrarli, ora ho questa possibilità e ne sono molto felice. Lo scopo di questa visita prima di tutto è stare con loro, abbracciarli e supportarli, verificare le loro condizioni, cercare di capire cosa si possa fare per migliorarle, e aiutarli in tutti i modi possibili”. Pizzaballa quindi si rivolge a tutta la comunità cristiana affinché si unisca “in preghiera alla comunità cristiana di Gaza”.