Cancellazioni, ritardi e coincidenze saltate: quando la vacanza diventa un incubo

La disavventura dell'imprenditore bergamasco Luca Masper, volato a Capoverde con Tap Air Portugal: "Servizio inaccettabile e trattamento indegno"

Luca Masper in aeroporto

Luca Masper in aeroporto

Bergamo - "Negli ultimi quarant'anni ho viaggiato in tutto il mondo, ma un'odissea del genere non mi era mai capitata". E' parecchio provato Luca Masper, imprenditore bergamasco, che per i suoi sessant'anni si è regalato un lungo viaggio di vacanza e lavoro nell'amata isola capoverdiana di Boavista. Dopo il Covid la tratta non è più coperta dai charter di Neos, e Masper ha quindi acquistato un biglietto andata e ritorno con la compagnia di linea portoghese Tap.

La vacanza non è iniziata sotto i migliori auspici: mentre l'imprenditore in piena notte si recava da Bergamo all'aeroporto di Malpensa gli è arrivato un messaggio. Il volo previsto per le 5.55 del 2 luglio era stato cancellato. Il viaggio è stato "rischedulato" per il 4 luglio, ma alle 8.30, il che non avrebbe consentito a Masper e alla sua segretaria Raffaella di prendere la coincidenza per Capoverde. "Mi sono attaccato al telefono e dopo un'ora sono riuscito a parlare con la compagnia. Ho spiegato il problema e mi sono sentito rispondere che non dovevo preoccuparmi: il volo di coincidenza mi avrebbe aspettato per due ore! Alle mie rimostranze di fronte all'assurdità di una simile risposta, l'impiegata mi ha buttato giù il telefono".

Passeggeri esausti si riposano sul nastro trasportatore
Passeggeri esausti si riposano sul nastro trasportatore

A quel punto la partenza è stata rinviata di una settimana. I voli del 9 luglio sono stati regolari, ma la disavventura non era ancora finita, anzi la parte peggiore doveva iniziare.  "Il ritorno a casa era previsto per sabato 3 settembre. Il volo da Boavista è stato regolare, alle 21.20 era prevista la partenza da Lisbona per Malpensa. Eravamo già sull'aereo con le cinture allacciate quando ci è stato ingiunto di scendere perché il volo era stato cancellato per non meglio precisati 'motivi operativi'. In circa 150 ci siamo ritrovati nell'aeroporto già semideserto, senza i bagagli e senza sapere che fare. Le valigie erano disperse: io ci avevo messo un farmaco che mi è necessario per una malattia di una certa gravità. La Tap non ci ha procurato un posto dove passare la notte (c'erano anziani e famiglie con bambini piccoli tra i passeggeri) ma si è limitata a distribuire a ciascuno un voucher da 16 euro che avrebbe dovuto coprire le spese di albergo e pasti fino al prossimo volo, che nel nostro caso era previsto per il pomeriggio di lunedì, quasi 48 ore dopo. Ho passato la notte tra sabato e domenica cercando di recuperare la valigia, ci sono riuscito dopo quasi 8 ore implorando una stremata impiegata lasciata sola ad affrontare la folla imbufalita per il trattamento ricevuto. Alle 6.30 siamo andati finalmente in un albergo, naturalmente a nostre spese. Ieri infine il volo per Malpensa previsto per le 15.55 è stato ritardato di altre due ore e mezza senza alcuna spiegazione. Alla fine per tornare da Capoverde siamo stati in ballo per tre giorni, per una tratta che Neos copriva con volo diretto in 5 ore e mezza. Oltre alla sostanza a indignarmi è stato il modo in cui siamo stati trattati, senza il minimo sforzo per rimediare al danno causato dalla disorganizzazione della compagnia nei confronti di centinaia di incolpevoli clienti, che avevano pagato un cospicuo biglietto e hanno avuto in cambio un servizio di livello inaccettabile. E parlo anche a nome delle circa 150 persone che hanno vissuto con me questa disavventura. Persone che non avevano né i soldi né la possibilità di trovare un albergo, e si sono dovuti adattare  a far dormire anziani e bambini sui rulli vuoti dei bagagli. E questa è la compagnia di bandiera di un Paese dell'Unione europea...".