MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

I bimbi ucraini in fuga dalla guerra e quel “buco” da un milione e mezzo di euro: i conti (dei Comuni) non tornano

Rota d’Imagna, Bedulita e Pontida (Bergamo) reclamano le spese che hanno anticipato per mantenere i profughi

Bimbi ucraini in provincia

Bimbi ucraini in provincia

Rota d’Imagna, 25 gennaio 2024 – I conti sono in rosso ma i rimborsi sono sempre lontani. Si fa sempre più critica la situazione economica dei Comuni di Rota d’Imagna, Bedulita e Pontida impegnati nel progetto accoglienza dei minori ucraini arrivati nella Bergamasca ormai due anni fa.

Le Amministrazioni comunali sinora hanno anticipato le spese per il mantenimento dei ragazzi (il cibo, i viaggi per le visite mediche, l’educatore, le utenze), ma ora non ce la fanno più. A tutt’oggi c’è quasi un milione e mezzo che deve ancora essere riscosso.

Se Rota d’Imagna è riuscito a vedersi rimborsare le spese rendicontate fino al 2022, gli altri due enti locali non hanno ancora percepito nulla. Nemmeno un euro dal 20 marzo di due anni fa, quando 115 ragazzini dell’orfanotrofio di Berdjans’k, 80 chilometri a Ovest di Mariupol, arrivarono in Valle Imagna. La sera stessa i più piccoli vennero portati nelle ex scuole di Bedulita (8 bambini) e a Pontida nella foresteria dell’Abbazia benedettina (13).

“Non abbiamo preso un centesimo da quando ospitiamo i nostri otto bambini – sottolinea il sindaco di Bedulita, Roberto Facchinetti – Finora abbiamo speso 250mila euro, che per un paese di 700 abitanti non sono pochi. Pare che ora il nuovo funzionario a Roma stia guardando tutta la documentazione per procedere con i rimborsi. Ma diventa lunga. Ci dicono che alcune spese non sono ammissibili e così si blocca tutto. Tutte le spese le abbiamo fatte sulla base di una legge che stabiliva un rimborso di 100 euro per ogni minore non accompagnato".

Anche a Pontida la situazione è simile. «Finora abbiamo speso più di 200mila euro – spiega il sindaco, Pierguido Vanalli – 15mila euro ci sono stati rimborsati prima di Natale. Ma è un’inezia, ne restano ancora 200mila». A Rota d’Imagna si trovano 42 ragazzini rimasti dopo che 34 loro compagni sono stati rimpatriati ad agosto. Qui a ottobre 2023 furono liquidati 900mila euro del milione e 200mila di credito accertato per il secondo semestre 2022 e il primo trimestre del 2023. «Ora – rivela il sindaco, Giovanni Paolo Locatelli – stiamo rendicontando le altre spese del 2023, che ammontano a poco meno di un milione».