Bergamo – Da sempre quando si parla del miglior caffè nei bar d’Italia sono Napoli, Trieste e Torino a giocarsi il primato di "capitale della tazzina". Negli ultimi anni, però, la Bergamasca, grazie al lavoro e all’impegno di diversi imprenditori del settore, sta minacciando questa leadership, imponendosi come una delle realtà migliori dove trovare locali e offerte all’altezza delle aspettative degli amanti dell’"oro nero", un rito che resiste nel tempo. Anche quest’anno Bergamo e provincia la fanno da padrone nel mondo dei bar premiati e inseriti nella Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso 2024.
Delle nove insegne premiate in Lombardia con i tre Chicchi (per la qualità del caffè) e le tre Tazzine (per valutare il locale), il massimo riconoscimento assegnato dagli esperti della guida, ben cinque sono in Bergamasca. Si tratta della Pasqualina di Almenno San Bartolomeo, del Marelet di Treviglio, del bar pasticceria Morlacchi di Zanica, del Caffè Cavour 1880 di Bergamo, guidato dai fratelli Cerea, titolari del ristorante Da Vittorio di Brusaporto, tre stelle Michelin, e dell’In Croissanteria Lab di Carobbio degli Angeli.
"Sicuramente - sottolinea Rossella Cerea, che gestisce il Caffè Cavour 1880 in Città Alta - il riconoscimento rappresenta una grande soddisfazione, non solo per me e la mia famiglia ma anche per i nostri collaboratori. Senza di loro non avremmo ottenuto il premio che arriva in un periodo sicuramente non facile per il mondo dei bar. Esiste infatti il grosso problema della mancanza di personale, che noi cerchiamo di contrastare con un’Academy interna, che prevede cinque corsi di formazione, più uno effettuato con l’Università Cattolica di Milano. Non solo. Elargiamo dei premi a chi ci dà buoni risultati".
"Certo il premio della Guida fa piacere, perché riconosce l’alta professionalità del tuo lavoro - spiega Moira Morlacchi Lenzi, della pasticceria di Zanica -, ma non bisogna adagiarsi sugli allori, bensì mettersi continuamente in gioco e porre grande attenzione al cliente, seguendo anche le nuove tendenze". Soddisfatto del risultato è anche Riccardo Schiavi, titolare della Pasqualina di Almenno San Bartolomeo, locale che ha fatto di eccellenze e qualità i suoi capisaldi. Fedele ai suoi principi e appassionato della propria azienda Schiavi ha la certezza che il vero lusso sia l’artigianalità. "Per questo proponiamo prodotti rigorosamente fatti in casa - dice con orgoglio -, come i cremini, dalla forma leggermente irregolare perché tagliati a mano uno ad uno, o come i prodotti che utilizziamo per i gelati, che sono il nostro cavallo di battaglia. Siamo artigiani veri".
Chi in poco tempo si è affermato come uno dei migliori bar della Bergamasca è Il Marelet di Treviglio, della famiglia Colleoni, che gestisce anche il ristorante San Martino. "Il bar deve essere contemporaneo - afferma Paolo Colleoni, gestore del Marelet con la sorella Cristina -, non solo un luogo dove si prende il caffè con i pasticcini, ma un locale con un’offerta a 360 gradi". L’ultimo riconoscimento del Gambero Rosso è andato al locale In Croissanteria Lab di Carobbio degli Angeli, che fa capo alla famiglia Vezzoli, nota per la qualità dei prodotti dolciari, a partire dal panettone artigianale. "Siamo una realtà polifunzionale dalla colazione alla cena - sottolinea Niccolò Vezzoli, titolare del locale con la moglie -. Con proposte di qualità che strizzano l’occhio all’innovazione. Il premio della guida? È il giusto riconoscimento alla nostra ricerca della qualità".