Bergamo, 12 settembre 2024 – Continuano le aggressioni al personale del trasporto pubblico, e sono sempre più inquietanti e minacciose. L’ultimo di una serie di casi ha visto addirittura un folle brandire un’ascia per minacciare l’autista di un pullman di linea sulla tratta che collega il capoluogo orobico con l’aeroporto di Orio al Serio. Solo la prontezza di riflessi del lavoratore ha evitato che l’attacco potesse trasformarsi in qualcosa di più grave della semplice minaccia. Vittima dell’ultima, per fortuna solo minacciata, aggressione fisica è stato un conducente dell’A.t.b. Mentre era alla guida del mezzo, un ciclista ha attraversato improvvisamente la strada costringendolo a inchiodare il mezzo. Non contento, il ciclista si è fermato davanti al busimpedendogli di continuare il percorso e, alla richiesta dell’autista di liberare la strada, ha estratto un’ascia e si è avvicinato minaccioso al finestrino del lato guidatore, continuando a urlare minacce nei confronti dell’uomo alla guida del mezzo, che approfittando del fatto che la strada era tornata libera, ha preferito allontanarsi immediatamente, mentre l’aggressore ha continuato a gesticolare e a urlare che l’avrebbe aspettato al ritorno. Giunto all’aeroporto, l’autista ha contattato il 112 per denunciare l’accaduto. Una pattuglia della polizia è intervenuta bloccando l’aggressore, che è stato denunciato.
La reazione del sindacato
“Davvero agghiacciante – dice Pasquale Salvatore, segretario generale Fit Cisl di Bergamo –. Mi chiedo se sia normale che una persona vada a lavorare e possa rischiare così tanto. Nel caso specifico, le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente e l’azienda ha dato la massimadisponibilità rispetto alla visione dei filmati prodotti dalle telecamere di bordo a tutela dell’autista stesso. Tuttavia è indubbio che bisogna fare una seria riflessione rispetto ai rischi che ogni giorno corre, suo malgrado, chi lavora a contatto con il pubblico”. La Fit Cisl chiede anche l’istituzione di un “osservatorio provinciale” che includa parti sociali, l’Agenzia del trasporto locale e le forze dell’ordine ovviamente. “Il nostro invito – continua Salvatore – è di mettere in campo azioni “chirurgiche”, studiate e concrete, finalizzate a una maggior tutela di tutti i lavoratori del trasporto pubblico locale”.