GIULIANA LORENZO
Cronaca

Barlaam guida la spedizione azzurra: "L’oro di Tokyo? Ora sono più forte"

Milanese, 19 volte campione del mondo, è primatista nei 50, 100 e 200 stile libero, nei 50 e 100 dorso e 50 delfino "Pronto a perdere, ma non disposto a farlo". Prima delle gare si distrae con Nintendo, qualche disegno e i fumetti .

Barlaam guida la spedizione azzurra: "L’oro di Tokyo? Ora sono più forte"

Milanese, 19 volte campione del mondo, è primatista nei 50, 100 e 200 stile libero, nei 50 e 100 dorso e 50 delfino "Pronto a perdere, ma non disposto a farlo". Prima delle gare si distrae con Nintendo, qualche disegno e i fumetti .

"Pronto a perdere, ma non disposto a farlo": la maturità di Simone Barlaam è tutta in questa frase. In questi anni sono cambiate tante cose, soprattutto la consapevolezza di sé. Il milanese, tesserato con le Fiamme Oro, cercherà di vivere una Paralimpiade diversa a Parigi, svagandosi il più possibile tra un match con Nintendo, qualche disegno e fumetti da leggere.

Da Tokyo a Parigi che percorso è stato?

"È stato un percorso importante, sono cresciuto, ho capito molte cose grazie a Tokyo che è stata una bella esperienza. Ho appreso cose di me che mi rendono la persona che sono oggi. È passata tanta acqua sotto i ponti e nelle piscine".

Come è cambiato?

Sono migliorato dal punto di vista atletico e personale, vanno di pari passo. Sono più a conoscenza dei miei limiti. Non è necessariamente una cosa negativa conoscere i propri punti deboli. Dal punto di vista fisico, sono cresciuto sia nella quotidianità, sia nell’allenamento: sono diventato sempre più solido e sicuro dei miei mezzi con una conoscenza approfondita di quello che posso fare e di come posso performare. Questo mi ha portato negli ultimi anni ad avere risultati e a divertirmi".

Sarà una Paralimpiade diversa, le pesa essere sempre favorito?

"A Tokyo avevo le aspettative sbagliate, un atteggiamento non ideale. Ora sono pronto a perdere ma non disposto a farlo, questo mi aiuta a concentrami su me stesso, ignorando quello gli altri. A Parigi ci sarà il pubblico: in alcune gare sarò contro qualche francese, sono curioso e gasato".

Cosa succede dopo le Paralimpiadi?

"Aumentano le attenzioni in generale e da parte dei media. Per il resto, la vita rimane uguale, a meno che non ci si monti la testa, ma non è il mio caso".

Come rappresenterebbe Parigi 2024?

"Potrebbe andare bene l’immagine di un mega sorriso, un semplice smile, vediamo se sarà così".

Da appassionato di fumetti, si identifica in qualche eroe come fa Simonelli dell’atletica? "Un personaggio specifico no. Ci sono molte qualità che mi ispirano, in molti fumetti ci sono personaggi diversi, forse Gatsu di Berserk, che, nonostante tutte le difficoltà continua ad andare avanti, sembra scontato ma quel manga è un capolavoro. Per One Piece direi la spensieratezza di Luffy. Molte qualità si possono trovare nel mondo di manga. Inoltre, tanti fumetti europei, come i francesi, sono più introspettivi. È un mondo dal quale si impara tanto".

C’è qualcuno che vuole incontrare nel villaggio?

"Molti a cui mi sono ispirato li ho già incontrati. Farei una foto con Patrick Anderson del basket in carrozzia o con Johnny Peacock dell’atletica, l’uomo di Londra 2012 che superò Pistorius".

L’Italnuoto è fortissima…

"Cerchiamo sempre di tirar fuori il meglio l’uno dall’l’altro, di essere un gruppo affiatato. C’è un grande lavoro della società, della federazione e di tante realtà. Nel mio caso, la Polha Varese e tante società civili che aiutano i bambini con disabilità a crescere e magari diventare campioni. Ci sono i gruppi sportivi militari che stipendiano gli atleti paralimpici, mettendoli alla pari dei colleghi olimpici. Fattori così, direttamente o no, stanno aiutando a crescere come nazionale".

Per chi sta tifando alle Olimpiadi?

"Ho molti amici, ho seguito il pugilato con Irma e Abbes (Testa e Mouhiidine, ndr o i colleghi del nuoto e fondo".