FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Addio al barbiere Fratus: archiviò la storia di Dalmine

È stato stroncato da un malore improvviso in viale Rimembranze. Era un’istituzione

Roberto Fratus

Dalmine (Bergamo) - A Dalmine era una istituzione. Il 31 dicembre del 2019 Roberto Fratus, "il barbiere", come era conosciuto, aveva abbassato definitivamente le serrande del suo negozio: l’attività commerciale più longeva di Dalmine. Per oltre cinquant’anni aveva tagliato barba e capelli a intere generazioni di dalminesi: il suo era "il negozio" storico della città, situato in centro, sotto i portici di via Mazzini. Avviata nel lontano 1958, l’attività era passata di padre in figlio; prima regno del papà Angelo, poi suo per cinquant’anni. Negli ultimi anni, "Rubi" (come lo chiamano gli amici) aveva ricevuto riconoscimenti anche da Regione Lombardia e dall’Amministrazione comunale.

Roberto Fratus è morto ieri mattina per un malore improvviso, alle 10.15, in viale Rimembranze, quello del cimitero di Dalmine. Aveva 64 anni. Ma Roberto Fratus non era solo il barbiere. Era altro. Voleva dire la "storia di Dalmine". Il patrimonio del suo archivio personale documenta la storia civile economica e industriale, gli sviluppi e i mutamenti urbani e rurali, le evoluzioni e trasformazioni sociali della città di Dalmine. E a lui quella storia piaceva anche studiarla, e per questo aveva creato il suo archivio. Era stato lui a ottenere dagli Stati Uniti le foto del bombardamento su Dalmine e sulla Dalmine che produceva dotazioni per i tedeschi, del 6 luglio 1944, scattate dall’alto, dagli aerei dell’aviazione. Furono 300, i morti, in quell’operazione. Ottenne così la storica immagine che ritrae l’esplosione delle bombe dall’alto, ripresa dagli aerei dell’aviazione americana. Raccontava di aver ritirato, a fine anni ‘80, parte dell’archivio della Dalmine che in quella fase era ancora in mano all’Iri, e in quell’archivio di aver trovato foto dello storico Premio Dalmine, istituito nel 1939, al quale parteciparono negli anni i migliori fotografi italiani.

Negli anni ‘90 aveva chiesto lui, per iscritto, informazioni alla segreteria di Stato americana, documenti o immagini, in merito al bombardamento: gli americani gli risposero su tutto, nomi dei piloti, dettagli su tutti i coinvolti in quell’operazione aerea alleata, immagini dall’alto. Sono le foto che da 30 anni sono diventate il simbolo del bombardamento, recuperate da lui, Fratus. Ai clienti raccontava le vicende della storia, gli piaceva intrattenere tra un taglio di capelli e l’altro. L’attività di barbiere era terminata con un brindisi tra amici a fine dicembre 2019, nel bar vicino al negozio, una festa a sorpresa con tanto di torta.