Azzano, scarto a destra dell'auto e l'impatto: lo strano incidente ricostruito dai periti

La perizia cinematica del consulente del Tribunale ricostruisce quanto accaduto il 4 agosto 2019. Vittime due amici di 18 e 21 anni

Luca e Matteo, vittime dell'incidente

Luca e Matteo, vittime dell'incidente

Bergamo, 4 gennaio 2020 -  Dopo aver percorso circa un centinaio di metri lungo la Ss 591 Cremasca, nel Comune di Azzano San Paolo, in direzione Bergamo, la Mini Cooper condotta da Matteo Scapin, 33enne di Curno (al suo fianco viaggiava la sua ragazza) ad un certo punto si è spostata a destra fino a urtare la Vespa 125 con Luca Carissimi 21 anni, morto sull’asfalto, e l’amico Matteo Ferrari, 18 anni, di Bergamo, quartiere Borgo Palazzo, deceduto più tardi al Papa Giovanni XXIIII. La famiglia di Carissimi è assistita dall’avvocato Francesca Longhi, quella di Ferrari dall’avvocato Dimitri Colombi.

Un terribile incidente avvenuto la notte del 4 agosto 2019. Ora si conoscono le risultanze della perizia cinematica del consulente del tribunale, ingegner Fabio Donato. Matteo Scapin, indagato per omicidio volontario come ipotizzato sin dall’inizio dal pm Raffaella Latorraca, si trova ora agli arresti domiciliari. Il sostituto ha fatto ricorso perché l’indagato torni in carcere. I giudici del Riesame a settembre hanno accolto l’istanza. Ma il difensore del 33enne, Andrea Pezzotta, ha fatto ricorso in Cassazione, che si pronuncerà entro il 28 gennaio.

Tornando alla perizia, nella fase pre urto la Vespa con i due ragazzi, dopo aver svoltato all’incrocio tra via Portico e la Cremasca, procedeva sul margine destro della carreggiata mentre la Mini (dopo aver girato all’incrocio) proseguiva inizialmente con una traiettoria sostanzialmente parallela allo scooter per poi compiere una leggera deviazione a destra prima dell’urto. Testimoni all’epoca avevano raccontato di aver visto la Mini accelerare puntando la moto e poi andar via a forte velocità. Una reazione di rabbia, secondo l’accusa, dopo che uno dei passeggeri della Vespa avrebbe rotto il lunotto dell’auto. Il contatto – afferma la perizia del consulente – è avvenuto fra il paraurti anteriore della vettura in corrispondenza della zona abrasa, vicino allo spigolo destro del portatarga e il posteriore del motociclo. Successivamente all’urto, definito di lieve entità, la moto cadeva a terra sul fianco sinistro finendo contro il guard rail. La Mini dopo l’urto si spostava invece repentinamente a sinistra superando la moto e i due ragazzi, e proseguiva la propria marcia in modo accelerato con una velocità stimata oltre gli 80 chilomteri orari. La prossima udienza si terrà il 16 gennaio.