Azzano inaugura il caffè sospeso al bar per invitare i nonni ad uscire di casa

Chiunque andrà al bar potrà lasciare pagata una tazzina per gli ospiti della casa di riposo. L’iniziativa da un accordo tra il Comune e la Rsa. Già venti prenotazioni

Un caffè sospeso per gli anziani, la bella iniziativa nella Bergamasca

Un caffè sospeso per gli anziani, la bella iniziativa nella Bergamasca

Azzano (Bergamo) – Il caffè sospeso, per invitare i nonni ad uscire di casa e riportarli in piazza. Accade ad Azzano San Paolo, nella bergamasca, per una volta piccola periferia di Napoli. Qui il Comune, con i Servizi sociali e in accordo con la Rsa del paese, si è inventato per l’appunto l’iniziativa del caffè sospeso per gli anziani, il cui funzionamento è noto. Chiunque andrà al bar potrà lasciare pagato un caffè per uno degli ospiti della casa di riposo.

Si parte dal primo aprile, e non è uno scherzo, con tre locali che hanno aderito, per il momento: sono il Bono’s bar in viale Trieste 29, il bar Cascata (quello dell’hotel) in via Cremasca 20 e l’Hog Cafè in piazza IV novembre 30. L’iniziativa sembra essere partita co il piede giusto e aver attinto al buon cuore di più di un concittadino, perché sono già almeno una ventina le tazzine già pagate. Qualcuno si è attrezzato con una lavagnetta e appenderà gli scontrini da poter utilizzare, spiega il sindaco Lucio De Luca.

Ora la speranza è che l’iniziativa si allarghi: “Ci aspettiamo che aderiscano altri bar. Intanto, stiamo diffondendo la notizia e anche i gestori lo faranno». Ad Azzano, la Rsa è in centro al paese. In concessione alla cooperativa Dolce, ha 60 posti con priorità ai residenti. «L’iniziativa che parte dall’assessorato è per incentivare l’uscita degli ospiti, che saranno accompagnati da animatori o volontari. Per problemi di deambulazione, non sono quasi mai persone che possono spostarsi da sole — spiega il sindaco —. Per gli ospiti lucidi e, magari, con parenti in paese, è un modo per tenere vivo lo stimolo alla socialità e non estraniarsi».

Qualcosa del genere accadde qualche anno fa in Piazza Pontida, a Bergamo città, al Caffè Pontida, un angolo di Napoli nel capoluogo orobico. Il proprietario è Giuseppe Piccolo, calabrese di nascita ma bergamasco d’adozione, aveva lanciato un’iniziativa simile.