
Autovelox
Bergamo, 16 dicembre 2020 - Il Comune di Bergamo è una delle poche amministrazioni del territorio orobico (complessivamente sono sette) che ha provveduto a pagare alla Provincia la propria quota di multe comminate per eccesso di velocità ed elevate con l’autovelox (se su strade provinciali un Comune eleva sanzioni con apparecchi elettronici, la metà degli introiti, per legge, deve finire nelle casse dell’ente di via Tasso). L’amministrazione del capoluogo ha versato 201mila euro; ci sono poi Treviglio (41.971 euro), Bonate Sopra (5.540 euro), Bonate Sotto (2.119 euro), Bottanuco (3.213 euro), Torre Pallavicina (6.500 euro) e Caravaggio (2.940 euro). Complessivamente circa 260mila euro, contro i 400mila che, secondo le previsioni degli uffici dovrebbero essere incassati dalla Provincia.
L’ente di via Tasso, quindi, si è rivolto ai Comuni bergamaschi per avere quanto le spetta dopo un’attesa di 10 anni. Risale infatti al 2010 la legge riguardante le "disposizioni in materia di destinazione dei proventi delle sanzioni a seguito dell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità". Normativa che prevede che "i proventi delle sanzioni attraverso l’impiego di apparecchi, dispositivi o mezzi tecnici di controllo anche a distanza vengano attribuiti in misura pari al 50% all’ente proprietario della strada su cui è stato effettuato l’accertamento". Peccato, però, che la Provincia di Bergamo fino a poco tempo fa non abbia mai potuto applicare la disposizione poiché il relativo decreto attuativo, che definisce tempi e modalità per il versamento, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale solo la scorsa primavera. Passata l’emergenza coronavirus, gli uffici provinciali hanno proceduto ad inviare a tutti i Comuni l’informativa in merito, chiedendo loro al contempo di provvedere con il calcolo di quanto dovuto e il relativo versamento. Solo sette Comuni, come detto, hanno però versato la propria quota. "«Noi - sostengono dagli uffici provinciali - abbiamo scritto a tutti i Comuni. Alcuni ci hanno risposto di non aver usato apparecchi elettronici di controllo sulle provinciali e, quindi, di non doverci versare nulla. Da altri, in particolare i grossi centri oppure i Comuni le cui polizie locali sono riunite in appositi consorzi, siamo ancora in attesa di risposta".