Assassino dal giudice. Non sa spiegare il motivo del delitto

Luca De Bonis, 33 anni, è stato arrestato per l'omicidio di Manuel Millefanti. Ha confessato di aver accoltellato l'amico durante una serata di droga e alcol, ma non ricorda cosa abbia scatenato la sua reazione. Potrebbe essere processato con rito abbreviato.

A Luca De Bonis, 33 anni di Appiano Gentile, arrestato per l’omicidio di Manuel Millefanti, viene contestato l’omicidio semplice, senza alcuna aggravante. Anche davanti al Gup che ha convalidato il suo fermo, ha reso una confessione piena, ripetendo tutto ciò che ricordava di domenica sera, quando ha accoltellato al petto il suo amico, uccidendolo a 43 anni nella sua casa di via Marconi 4 a Oltrona. Ma ancora una volta, non ha saputo dire quale sia stata la causa del cambiamento di umore, dopo ore passate davanti a un tavolo a bere e consumare droga, uscendo di tanto in tanto per avviarsi verso i boschi e fare scorta di droga. Di fatto, non ci sarebbe stato un argomento o un episodio scatenante che ha fatto degenerare la serata: De Bonis ha ribadito di essere stato aggredito dalla vittima, prima verbalmente, poi spintonato, e forse anche di aver ricevuto una sberla, senza ricordare, o capire, il motivo. Ha detto di aver avuto paura, e sentito la necessità di andare a cercare il coltello che aveva nello zaino per difendersi, sferrando quell’unica coltellata al petto della vittima. Se l’accusa per De Bonis non cambierà nel corso delle restanti indagini, perlopiù accertamenti di natura tecnica, potrà chiedere di essere processato con rito abbreviato. Per il resto, la vicenda è ormai definita, nella sua tragica semplicità. Pa.Pi.