REDAZIONE BERGAMO

Allarme Tarlo asiatico, gli alberi finiscono in "quarantena"

Per contenere l’insetto non si possono effettuare potature. Per i trasgressori scattano multe sino a 6mila euro

Gli alberi di Ghisalba sono infestati da un tarlo asiatico, per cui si è resa necessaria una sorta di “quarantena” per metterli in sicurezza: ha dovuto intervenire la Regione Lombardia che vieta potature e abbattimenti con una propria ordinanza che prevede la durata dell’obbligo di intervento sino al 30 settembre. L’ordinanza riguarda alberi e arbusti dove è ospite il tarlo nemico, noto con il nome scientifico di Anoplophora glabripennis.

E’ bene sapere che queste misure fitosanitiarie devono essere assolutamente seguite ed osservate, altrimenti i trasgressori incorrono in multe tra i mille e i seimila euro.

Le misure regionali sono rivolte ad uno scopo preciso, bloccare la proliferazione del tarlo che praticamente è una minaccia alla alberatura di Ghisalba, minaccia accertata in via ufficiale il 27 luglio scorso dai tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione, i quali stanno cercando di delimitare l’area infestata.

Sono i corso i controlli specifici attraverso l’uso di autoscale e di treeclimbers che consentono di avvicinare molto le piante infestate e poterne così verificare lo stato attuale seguendone l’evolversi quotidiano.

Pertanto tutto il territorio di Ghisalba viene al momento considerato come potenzialmente infestato. Nel comunicato a firma del sindaco Gianluigi Conti si può leggere tra l’altro: "La legislazione dell’Unione Europea ha inserito il tarlo asiatico del tronco nella lista dei 20 organismi nocivi prioritari, cioè di quei parassiti,originari di altri continenti, che, una volta insediati nei nostri ambienti, potrebbero avere impatti economici, ambientali e sociali considerevoli".

Parrebbe che la zona infestata sia circoscritta alla zona nord dell’abitato, ma questo non impedisce che le azioni di controllo siano eseguite, come da procedura, su tutti gli alberi piantati nel territorio comunale ed anche nei paesi vicini. Vige poi il sistema delle trappole. Lo ricordano i tecnici fitosanitari, secondo i quali ora è in corso la prima fase di indagine con il monitoraggio da terra, svolto attraverso trappole che contengono attrattivi per il tarlo: seguirà una seconda fase durante la quale i treeclimbers verificheranno la eventuale presenza di segni dubbiosi sugli alberi.

Lo scopo è di evitare il rischio che le parti d’albero contenenti le larve possano movimentarsi, dato che l’insetto nocivo può condurre a termine il ciclo di crescita anche in una piccola porzione di fusto o di ramo. Ecco perché è molto attenta e scrupolosa la operazione fitosanitaria in atto.

Amanzio Possenti