Bergamo, a San Giovanni Bianco il primo agriturismo vegano della Lombardia

Si chiama "Cascina Gervasoni", nella frazione di San Gallo. Il proprietario, Max Archetti: "Piatti vegetariani i più gettonati per i clienti"

Agriturismo vegano nella frazione di San Gallo

Agriturismo vegano nella frazione di San Gallo

San Giovanni Bianco (Bergamo), 11 agosto 2016 - Il primo agriturismo con menù "tutto vegano" in Lombardia è in provincia di Bergamo e per la precisione a San Gallo un piccolo paese frazione del comune di San Giovanni Bianco. Si chiama "Cascina Gervasoni". Il proprietario è un giovane imprenditore con la barba lunga e l’aria da sognatore ma con le idee molte chiare. Si chiama Max Archetti.

La scelta di un menù tutto vegano per il suo agriturismo infatti parte da una dato ben preciso: "I nostri clienti ci chiedevano sempre più spesso i piatti vegeteriani e vegani che già avevamo nel nostro menù – dice Max Archetti – alla fine ci siamo accorti che erano ampiamente i più gettonati e quindi abbiamo deciso di eliminare tutti gli altri per andare incontro alle esigenze di una clientela che sta cercando luoghi che assecondino un tipo di dieta che è anche una scelta di vita". Lo slogan che accompagna l’iniziativa infatti si intitola "Sentirsi vegani e liberi". Ma d’altronde chi decide di andare a visitare la Cascina Gervasoni decide, nello stesso tempo, di fare un’esperienza particolare. La cascina infatti fa parte di un vero e proprio ecovillaggio dove oltre all’agriturismo è presente anche un’azienda agricola e dove ha sede un’associazione sportiva che pruomuove corsi di arti marziali e altre discipline orientali e di ispirazione celtica.

Max Archetti vive nell’ecovillaggio insieme alla sua famiglia ma la popolazione cresce e diminuisce continuamente durante l’anno grazie alla presenza dei soci dell’associazione sportiva e dell’associazione di promozione sociale Edass. Tutte queste realtà costituiscono una vera e proria rete. L’agriturismo ovviamente costituisce il punto di attrazione principale per i turisti insomma (nella stagione estiva si superano le 100 presenze). "Crediamo nel biologico – conclude Max Archetti – e nel sostenibile, perchè crediamo nel rispetto della terra come una conseguenza naturale e spontanea, siamo consapevoli che ha bisogno di pazienza ed attenzione, e quindi applichiamo un atteggiamento normalmente bio-logico".