FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Come un film dell’orrore a Seriate. Il marito una furia: un’impresa placcarlo. Lei perdeva molto sangue

L’aggressione shock nel parcheggio del supermercato quasi annunciata. Clienti e passanti si sono mobilitati, uno di loro è rimasto contuso

Seriate (Bergamo) – Una dipendente del supermercato racconta: “È stato un film dell’orrore. Lei a terra che urlava: è stato mio marito. Perdeva molto sangue. Pensava ai suoi due figli. Mi vengono ancora i brividi. Ci è venuto in mente di provare a fermarlo tirandogli addosso i sassi delle aiuole, ma lui non si fermava comunque. Poi sono riusciti a bloccarlo”.

Una testimonianza che riassume quello che è successo ieri mattina dopo le 9 nel parcheggio del supermercato Lidl a Seriate, in via Lombardia. Al centro una coppia di nazionalità romena: lui, 49 anni, autotrasportatore, residente a Pedrengo, poco prima aveva aggredito con un coltello da cucina la moglie, 39 anni, magazziniera, vive a Seriate, con i due figli. Le ha sferrato diversi colpi sotto gli occhi di alcuni passanti colpendola a torace e al collo nel parcheggio del supermercato della Lidl.

L’episodio di violenza a pochi giorni dall’accoltellamento avvenuto vicino al Carrefour, a Bergamo. Alcuni passanti, tra i quali un militare dell’Esercito libero dal servizio – che è rimasto ferito a sua volta in modo lieve –, hanno cercato di fermare il quarantanovenne e alla fine sono riusciti a immobilizzarlo, mentre la donna ha ricevuto le prime cure in attesa dell’ambulanza inviata dal 118. Ricoverata al Papa Giovanni XXIII in codice rosso, è in prognosi riservata, non è in pericolo di vita.

L’aggressore è stato poi arrestato dai carabinieri della Tenenza di Seriate (che si trova vicino al market) accorsi sul posto in poco tempo. Già in passato l’uomo era stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti in famiglia e aveva terminato di essere sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nell’ottobre scorso. La donna aveva fatto remissione di querela, ma lui era stato comunque condannato dal Tribunale di Bergamo per tali reati. Dal momento della denuncia, i due non vivevano più insieme.