Acque agitate. Protestano i pescatori

Acque agitate sul Garda dove, per domenica, è prevista la grande protesta dei pescatori professionisti a fronte dello stop al coregone nel Garda. Bandito dal Benaco, in quanto specie alloctona che mette a rischio la specie autoctona del carpione, il coregone è stato riammesso nel Sebino e nel lago di Como dove è stata autorizzata la semina. "Per il Ministero il coregone è una specie aliena, nonostante nuoti nel Benaco da 100 anni e rappresenti ormai l’80% del pescato", avevano spiegato già nelle scorse settimane Marco Cavallaro e Simone Bocchio in rappresentanza dei pescatori professionisti del Garda, durante una manifestazione con la Fai Cisl Brescia. Il rischio è che nel giro di pochi anni il coregone sparisca del tutto. "L’auspicio – ha sottolineato Oliviero Sora (foto) della Fai Cisl Brescia – è che a sostegno delle buone ragioni dei pescatori gardesani si muovano le tre province che hanno competenza sullo specchio lacustre e insieme a loro la rappresentanza politica dei nostri territori". Il caso è arrivato nei giorni scorsi in Parlamento, con un’interpellanza del deputato bresciano di Azione Fabrizio Benzoni e un’interrogazione del senatore Adriano Paroli (FI). Anche la Comunità del Garda è intervenuta sulla gestione delle acque gardesane e biodiversità ittica, facendo sapere di essere al fianco dei pescatori di professione che si incontreranno a Salò, domenica mattina. "La Comunità del Garda si fa quindi portavoce affinché si possa instaurare un processo di rinnovamento della pesca e della gestione delle acque che possa portare ad una reale sostenibilità e ad un percorso lungimirante e condiviso che abbia come obiettivo il recupero della biodiversità ittica e rinaturazione dell’habitat, attraverso idonei strumenti e competenze". Federica Pacella