Acqua: raffica di ordinanze anti-spreco. E c’è chi vieta di riempire le piscine

L’arrivo dei turisti nelle zone di Iseo e Garda porterà all’aumento dei consumi in un momento di siccità: nella Bergamasca scattano le fasce orarie

Fiumi e laghi a rischio con la siccità (Archivio)

Fiumi e laghi a rischio con la siccità (Archivio)

Lovere (Bergamo) – Emergenza idrica, nuovi giri di vite. Sui laghi d’Iseo, Garda e Idro, in Valcamonica e nelle altre aree montane del Bresciano e della Bergamasca è allarme rosso. E con l’arrivo di migliaia di turisti che soggiorneranno negli hotel e si recheranno nei locali pubblici e l’inevitabile maggiore consumo di acqua potabile e non, la situazione potrebbe divenire più difficile.

Si corre ai ripari

Nella Bergamasca la società unica di gestione del servizio idrico, Uniacque, corre ai ripari: dopo un primo provvedimento rivolto a 42 Comuni, dal 6 aprile ne ha proposto un secondo ad altri 58. La società ha invitato i sindaci a emettere apposite ordinanze di contenimento con possibilità di consumo idrico extra potabile solo per un’ora al giorno e solo in fascia notturna. Si tratta di una misura restrittiva riguardante i Comuni della fascia dei laghi che sono a livello di attenzione per attingimenti alti di acqua.

Lo stesso non accade nel Bresciano, dove però i sindaci sarebbero pronti a emettere ordinanze autonome. Tra l’altro è stato emesso lo stato di allerta per l’alto rischio di incendi boschivi, che richiederebbero ulteriore uso di acqua, pur se non potabile.

La mappa della “sete”

Vero è che i laghi sono bacini naturali, ma i livelli, specie sul Sebino, sono bassissimi, tanto da creare problemi per l’ecosistema, come per esempio a Montisola dove tutta l’area di lago piantumata di taxodi è rimasta a secco, lasciando pesci e animali acquatici “senza casa” e senza un luogo sicuro per la riproduzione. In Valcamonica i primi provvedimenti sono arrivati Comune per Comune. Gianico, paese della bassa Camunia qualche giorno fa ha sottolineato che "si raccomanda di limitare l’uso dell’acqua per scopi igienico-sanitari" e di "adottare le buone pratiche per il risparmio idrico in quanto le sorgenti hanno ridotto la loro portata da 25 a 10 litri al secondo". Non solo: il Comune, primo del 2023 nel Bresciano, ha vietato di riempire le piscine. Ad Artogne, dove la gestione dell’acqua è da sempre molto difficoltosa, sono state chiuse le fontane di piazza, Acquebone e Montecampione, dove sono già arrivati turisti a centinaia, dato che qui vi sono moltissime case di vacanza.

Il problema delle perdite

Problemi anche a Niardo, che soffre dallo scorso luglio a causa dell’esondazione dei torrenti Re e Cobello e dei lavori necessari alla messa in sicurezza.

Non va meglio nella parte sinistra di Darfo Boario Terme e nella località Poia di Angolo Terme, dove la sorgente Lanzoni è ai minimi storici. Ai problemi si aggiungono reti idriche vetuste, con ingenti perdite, come a Sulzano, dove lo scorso anno si è registrata la più alta perdita di acqua dell’intera penisola: ben 7 litri su 10.