FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Accoltellata dal marito, Daniela convive con la paura a Seriate: “Quando tornerà libero so che lo farà di nuovo”

Aggredita con 14 fendenti fuori dal supermercato la mattina dell’Epifania. La Rete antiviolenza bergamasca ha aperto per lei una sottoscrizione

La mattina dell’Epifania le 14 coltellate sferrate nel parcheggio del supermercato

La mattina dell’Epifania le 14 coltellate sferrate nel parcheggio del supermercato

Seriate (Bergamo) - Le ‘cicatrici’ sono sul corpo ma anche nell’anima. Quelle fuori guariscono, con tempo e cure. Ma le ferite interiori faticano a rimarginarsi, e non sempre accade.

Daniela, 39 anni, romena, ci sta provando con tutte le forze. I segni di quello che ha vissuto sulla propria pelle sono ancora visibili, il tendine della mano con cui ha provato a difendersi dalle coltellate del marito non è ancora guarito. “Esteticamente va un po’ meglio ma il peggio è dentro, non è passato e non passerà”. Daniela parla per la prima volta, alla vigilia della Festa delle donne. La mattina dell’Epifania venne aggredita con 14 fendenti dal marito Daniel Manda, 48 anni, autotrasportatore dal quale si stava separando, fuori dal supermercato Lidl di Seriate. “Sto andando da una psicologa – racconta – Le sedute mi aiutano. Ma la paura è tanta, perché non so cosa potrà accadere quando lui uscirà dal carcere (dove è detenuto per tentato omicidio aggravato e stalking, ndr). Visto che lo ha fatto una prima volta, lo farà la seconda. Sapendo di cosa è capace, ora vivo nella paura”.

La colpa di Daniela? Andare a lavorare, rendersi utile. “Lui non era d’accordo. Voleva tenermi sotto controllo. Per non parlare della gelosia”. Daniela l’aveva lasciato dopo la prima denuncia per maltrattamenti, poi ritirata e chiusa dal marito con un patteggiamento, oltre all’annullamento del divieto di avvicinamento. La coppia viveva a Pedrengo, con due figli di 14 e 18 anni che oggi stanno nella casa del padre. Daniela vive a Seriate. Lui era ossessionato dal sospetto che lei avesse un altro uomo e dalla scelta nel 2023 di rendersi indipendente con un lavoro da magazziniera. Per far fronte alle difficoltà economiche, la Rete antiviolenza bergamasca ha aperto una sottoscrizione a favore di Daniela.

Le coltellate. “Non ho fatto in tempo a guardarlo perché lui mi ha tirato uno schiaffo, mi ha girata dietro la sua auto e da lì mi ha preso per i capelli e ha cominciato a ferirmi. Ricordo la gente che urlava. Mi sono protetta con la mano, ho provato a difendermi. Non ho scelto io di andare fuori casa, è stato lui a buttarmi fuori. Nell’ultimo anno e mezzo, da quando ho deciso di andare a lavorare, c’erano stati tanti litigi duri. Io non ho avuto il coraggio di andar via”. Il messaggio alle donne: “Andate a denunciare, non tornate mai a casa. Una volta presa la decisione, non si torna più indietro.