Trovata morta in un dirupo, l'avvocato del fidanzato: allargare indagini a tutti i componenti della compagnia

Francesco Romualdi, difensore di Emanuele Casula, sposta la lente sugli amici

Veronica Balsamo

Veronica Balsamo

Grosotto (Sondrio), 7 settembre 2014 -  "La Procura ha fatto la mossa di chiedere gli arresti domiciliari del mio cliente per due banali furti, richiesta bocciata dal gip Pietro Della Pona, al fine di impedire alla difesa di accedere agli atti relativi all'inchiesta per omicidio per la quale ritengo, tuttavia, che gli inquirenti siano in alto mare e non vogliono farlo sapere". Queste le parole dell'avvocato Francesco Romualdi di Sondrio, difensore di Emanuele Casula, il diciottenne apprendista saldatore di Grosotto (Sondrio). Il giovane era il fidanzato di Veronica Balsamo, cameriera di 23 anni, di Grosio (Sondrio), trovata morta ai piedi di un dirupo la mattina del 23 agosto in Valtellina.  Emanuele, dimesso due giorni fa dall'ospedale di Sondalo, dove era stato ricoverato in stato confusionale e con lievi contusioni, dopo l'incidente d'auto avuto la notte di sabato 22 agosto in cui si appartò con Veronica ai margini di un bosco vicino alla chiesetta seicentesca di Roncale per poi allontanarsi a tutta velocità, continua ad essere chiuso in un assoluto mutismo, ma è in stato di libertà. Ora sarebbe "a casa tranquillo, probabilmente sta guardando la tv e sfogliando qualche giornale e rivista - risponde il suo legale - non certo ha intenzione di uscire, perché non ha piacere di incontrare i cronisti che, da giorni, assediano la sua abitazione. Lui, tramite la famiglia, ha ribadito di essere a completa disposizione degli inquirenti, ma a mio parere carabinieri e magistrati sbagliano a concentrare le attenzioni unicamente su di lui. Le indagini dovrebbero allargarsi a tutti i componenti della compagnia di giovani frequentati da Emauele, altro che definirli testimoni chiave. Dove erano la notte della morte di Veronica? Come hanno realmente trascorso le ore che hanno preceduto la tragedia?". Il penalista del Foro di Sondrio avanza altri interrogativi: "Siamo davvero sicuri che il mio assistito sia scappato quando la ragazza era già morta? Oppure è fuggito, spaventato, perché involontario testimone di un atto che altri stavano commettendo?".