Andalo, profughi creano problemi al gestore di un night: arrivano i carabinieri

L'episodio è emerso dopo il vertice in Prefettura sull'emergenza: si va verso il trasferimento dagli hotel alle ex scuole

Carabinieri

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Andalo, 14 agosto 2015 - Non solo ospitati in albergo a spese del contribuente. Ma ora anche a divertirsi nei night, pagati dal solito “pantalone” tricolore. E’ emerso l’altro pomeriggio, nel vertice “blindato” convocato in Prefettura, per discutere dell’emergenza profughi.

«I carabinieri hanno dovuto intervenire, chiamati dal gestore del night di Andalo Valtellino, in quanto due immigrati, che avevano probabilmente alzato il gomito o comunque non in grado di reggere l’alcol ingerito, hanno iniziato a importunare gli altri clienti e a disturbare il lavoro delle spogliarelliste», è stato detto durante l’affollata riunione con addetti all’accoglienza, rappresentanti delle forze dell’ordine e imprenditori del comparto alberghiero.

I due profughi, che sarebbero poi stati identificati dalla pattuglia intervenuta come ospiti di un vicino hotel, sono stati in breve tempo riportati alla calma e lo spettacolo ha potuto proseguire in tutta tranquillità. Lo show al “Venus” ha probabilmente dato eccessiva euforia ai migranti-clienti che si sono lasciati prendere la mano, bevendo qualche bicchierino di troppo.

Dalla riunione è emerso che il prossimo passo sarà puntare a trasferire i nuovi sbarcati assegnati alla provincia di Sondrio in ex scuole e, possibilmente, non più in alberghi o strutture ricettive, per risparmiare. C’è anche il problema legato all’orario di rientro nelle strutture alberghiere o in quelle gestite dalla Caritas dei richiedenti asilo. E’ infatti emerso che, in taluni casi, in piena notte sono ancora in circolazione i migranti. In questo caso il dirigente della questura Faustino Bertolini, a capo dell’Ufficio Immigrazione, richiama albergatori e operatori a vigilare: «Non si devono creare pretesti di tensione con la popolazione. La vigilanza deve essere massima. E bene sarebbe anche stabilire un orario di rientro nelle strutture ospitanti». In ipotesi di violazioni l’invito e a fare intervenire con tempestività polizia o carabinieri.

Un altro comportamento non lecito segnalato è quello relativo all’abitudine di alcuni ospiti, tra quelli sbarcati sulle coste italiane e finiti nell’Eden-Valtellina, di chiedere con insistenza l’elemosina. Non potrebbero domandare la carità: se lo fanno commettono un reato perchè non sono qui in uno stato di indigenza; infatti mangiano, dormono, bevono e ora sappiamo anche che taluni si divertono a nostre spese (chissà la reazione dei leghisti...). Il dottor Bertolini invita Monia Copes, referente di Caritas, a fare rispettare il divieto. E la donna di Caritas: «Mica possiamo pedinarli. E poi, un giorno, mi è capitato un incidente. All’esterno di una chiesa ho detto a una signora di non dare soldi e quasi mi prende a bastonate...».