Scandalo tangenti: "Cittadini spinti a pagare per fare prima"

Nelle intercettazioni e nell'ordinanza per i 21 fra arresti e obblighi di dimora il sistema per favorire i privati: liste d'attesa bibliche

Operazione Smile

Operazione Smile

Monza, 17 febbraio 2016 - «HO SENTITO Longo stamattina.. m’ha detto, allora..., il Senatore Rizzi è stato ufficialmente nominato come l’interlocutore per la sanità dal Presidente Maroni... g’ho dit “congratulazioni”... adesso questo qui, s’è fatto fare questa - progetto dentiere pazienti anziani... el ciapa utantamila euro l’an... per non fare un cazzo... che poi il lavoro g’al fu mi, ne (lo faccio io, ndr)». La zarina delle dentiere, monopolista con l’aiuto della politica e del suo sottobosco, Maria Paola Antonia Canegrati, mostra disprezzo per chi le assicura - a suon di mazzette tecniche e atecniche - il monopolio. Basta sentire il resto della conversazione del 7 luglio 2014, dopo che il factotum del consigliere regionale leghista, Fabio Rizzi, Mario Valentino Longo, il «referente della Lega per l’odontoiatria» si è assestato saldamente dentro gli Istituti clinici di perfezionamento, colosso della sanità pubblica milanese e dell’hinterland. «Se puoi tienilo buono.. che comunque sono persone pericolose», consiglia l’amico: «Quello sì, figurati.. lo tengo altro che buono... più buono di così... lui prende i soldi e io lavoro... non va bene... non è sufficiente tenerlo buono così?...». La chiamano «Odontoiatria sociale», denti buoni per tutti, malinteso socialismo odontoiatrico: perché il paziente è raggirato, con la chimera di pochi spiccioli in più per un servizio privato a fronte delle lunghe attese del pubblico. Si induce "a scegliere il servizio in solvenza perché più rapido creando artificiosamente liste d’attesa in realtà inesistenti" E "si aggiunge un altro strumento chiaramente truffaldino che induce a ricorrere alla prestazione a pagamento nella convinzione che il costo del ticket sanitario sarebbe di poco inferiore". Cittadini «privi di qualsiasi tutela».

È la conseguenza dell’ennesima inchiesta per turbativa d’asta, corruzione, associazione per delinquere a monte, e riciclaggio in coda, sul vizio endemico e incurabile della sanità lombarda. È la conseguenza sul cittadino - e lo rileva nella sua misura cautelare a carico di 21 persone il gip Emanuela Corbetta. Un protocollo, e attualissimo: un cartello di società intrecciate in un reticolo da proiezione ortogonale, gestite dalla rocciosa e fattiva brianzola (classe 1961), detta amicalmente “Paoletta”, “cucciolo” “amore”, Maria Paola Antonia Canegrati. Un cartello monopolista che dal 2004 ottiene in via esclusiva affidamenti per quello che sarebbe l’allargamento della «rete odontoiatrica» favorito dalla politica regionale di Rizzi, in 29 istituti ospedalieri, e di cui 13 di Milano e hinterland. E Milano è capofila con gli Istituti clinici di perfezionamento (attuali Asst), Niguarda, Fatebenfratelli, San Paolo. Le società della Canegrati, sue o di riferimento - Servicedent, Sytdent, Elledent, Spectre - con un’impennata fra il 2013 e il 2014 ottengono tutto: appalti di fornitura e servizi odontoiatrici, per 360 milioni e 595.212 euro. Per questo monte di affari Canegrati può contare sul politico leghista in piena auge, il consigliere regionale e presidente della commissione permanente Sanità e politiche sociali della Lombardia, Rizzi, e sul suo trait d’union, uomo della «rete odontoiatrica», Longo, consulente dal 21 febbraio 2014 di Eupolis, l’istituto di ricerca della Regione, dove viene infilato per sviluppare «progetti finalizzati al consolidamento di un sistema di odontoiatria di eccellenza da parte di strutture pubbliche, private, e pubbliche-private». La contropartita è in tangenti e utilità. Il controllo politico assente. E dal «basso» c’è l’ausilio - all’interno degli Icp - del responsabile, Massimiliano Sabatino, della «struttura semplice gestione e controllo processi organizzativi» che partecipa alla predisposizione del capitolato d’appalto e al disciplinare di gara per l’affidamento dell’assistenza odontoiatrica, e avverte “Paoletta” persino delle ispezioni Asl. Quel servizio di odontoiatria sociale nell’Iccp che - intercettazione del 12 maggio 2014 -  «è stato pubblicizzato da Rizzi e dallo stesso Maroni", come racconta Longo, il quale si lamenta «della poca collaborazione (del dg degli Icp, Alessandro Visconti, ndr) che non capisce che è lì «in quanto scelto dalla politica». E poi c’è una riunione «che ha convocato Maroni" per l’indomani "con tutti i direttori generalii". Ci si aspetta «che Maroni li esorti a fare attenzione». Dopo i fatti giudiziari Maroni "deve dare un segno di controllo». Ma loro dei controlli se ne infischiano.