Bar chiuso per mafia ma spunta lo striscione di solidarietà: "Noi vi vogliamo bene"

A Seregno inquietante striscione di solidarietà fuori da "Tripodi pane & caffè"

Lo striscione di solidarietà

Lo striscione di solidarietà

Seregno (Monza e Brianza), 4 marzo 2016 - "Noi vi vogliamo bene". A caratteri rossi - cubitali e corredati da un cuoricino - la scritta è comparsa l’altra mattina su un lenzuolo bianco davanti a un locale del centro: il "Tripodi pane & caffè" di piazza Vittorio Veneto. Un messaggio d’amore? Una romanticheria? No. E allora? A fare notizia allora è che lo striscione è comparso davanti a un locale che era stato appena chiuso per mafia dalla Prefettura. Più precisamente, per presunta contiguità con la ’ndrangheta. Nelle stesse ore, analoga decisione era stata presa anche nei confronti di un altro locale del centro, "La Torrefazione" di corso del Popolo, distante un tiro di schioppo, anche se in questo caso non è comparsa analoga dimostrazione di affetto.

Tutto questo però non succede a Platì. Ma in Brianza, nel cuore di una terra che le ultime inchieste (e arresti) hanno scoperto come uno dei cuori pulsanti della criminalità organizzata più potente d’Italia. Una terra dove mai si era registrata la revoca di una licenza commerciale per quelli che la Prefettura ha definito, nel caso almeno de "La Torrefazione" (ma qualcosa di simile dovrebbe trovarsi anche nel documento recapitato al "Tripodi pane & caffè"), "espressione di una ormai consolidata vicinanza alla criminalità organizzata di stampo mafioso".

I due locali - ormai non è più un segreto - sono di proprietà di personaggi chiacchierati: Antonino Tripodi, arrestato come presunto armiere delle cosche (condannato per le armi e gli esplosivi trovati in un suo garage ma alla fine assolto per l’associazione a delinquere di stampo mafioso) e la moglie di Giuseppe Pensabene, condannato come il banchiere della ’ndrangheta in Brianza e nuovo capo della Locale di Seregno.Tutto sommato però - sembrano sussurrare in quel di Seregno - questo non significa nulla. I ricorsi sono già in cammino. E la gente (qualcuno almeno) lancia slogan d’amore incondizionato. Mentre soltanto la Prefettura pensa - e scrive - che sono stati "acquisiti sufficienti elementi per ritenere la sussistenza di possibili tentativi di infiltrazione mafiosa".Per la cronaca, lo striscione è stato rimosso dai vigili soltanto nella mattinata del giorno successivo. E dopo le insistenti proteste mosse, a titolo personale, da un esponente locale del Pd.