Rapine a furgoni portavalori, sgominata la banda: armi da guerra per gli assalti VIDEO

Rapine con armi da fuoco clandestine, giubbotti antiproiettile e furgoni rubati. Una delle basi in provincia di Varese, le azioni a Cesano Maderno, Mariano Comense, Paderno Dugnano e Rozzano. Vari colpi sventati dai carabinieri con incidenti simulati: "Troppo aggressivi per un intervento militare diretto"

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Monza, 11 febbraio 2015 - Sgominata una banda di rapinatori, il Gip del Tribunale di Monza ha firmato l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare per 12 persone, recapitata in sei casi a detenutiIl gruppo, secondo le indagini, è stato l'autore di numerosi colpi, anche con feriti, in Italia e in Svizzera, soprattutto ai danni di furgoni portavalori. I banditi agivano con armi da fuoco clandestine, giubbotti antiproiettile e furgoni rubati.

La banda è stata per un certo periodo sotto osservazione e spesso i carabinieri hanno sventato dei colpi in programma attraverso vari espedienti e simulati incidenti: un incendio con evacuazione di un palazzo sede di un ufficio postale, un sequestro di persona e perfino delle fughe di gas. Il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Monza, Luisa Zanetti. «La particolare aggressività di questo gruppo criminale armato, ha reso impossibile un intervento militare diretto per arresti in flagranza. La vicinanza degli obbiettivi a scuole e luoghi molto frequentati, avrebbe messo in pericolo la cittadinanza. Per questa ragione, durante le indagini, abbiamo deciso di utilizzare dei diversivi che obbligassero i rapinatori a desistere, ed ha funzionato». 

 

IL CAPO - Il leader della banda, Giovanni Misso, pluripregiudicato genovese di 61 anni, era latitante dal 2001, dopo essere stato condannato all'ergastolo nel 1981 per l'omicidio di un carabiniere avvenuto quattro anni prima a Genova. Rimesso in libertà dopo 20 anni di galera per buona condotta, il malvivente si è reso latitante e nel 2004 si è trasferito in provincia di Monza. Dalla sua base logistica ha partecipato insieme ad altre undici persone (e non dodici come riferito sulle prime) ad almeno quattordici rapine a mano armata nel milanese, in Liguria, Marche ed in Svizzera. 

LE INDAGINI - Le ricerche erano partite in agosto, dopo una rapina pluriaggravata da 120mila euro a un furgone portavalori, davanti all’ufficio postale di Cesano Maderno. Grazie alle intercettazioni nei confronti di un pluripregiudicato le ricerche dei carabinieri hanno avuto un'accelerazione nel mese di ottobre. L'analisi del traffico telefonico e il pedinamento hanno permesso di identificare i delinquenti specializzati  in rapine a “portavalori” e altro e che il gruppo aveva a disposizione numerose armi da fuocoL'attività di monitoraggio è stata quindi intensificata a partire dal 30 ottobre.

Nel giro di quattro giorni sono piovuti i primi arresti. Il 3 novembre i militari hanno sventato l'ennesimo assalto a un portavalori nei pressi di un altro ufficio postale, questa volta a Mariano Comense (Como). Nello stesso frangente venne scoperta anche una base logistica del sodalizio, in provincia di Varese. A stretto giro di posta, il giorno dopo, 4 novembre, venne sventata un'altra rapina vicino al Centro Commerciale “Fiordaliso” di Rozzano (Milano).

In quest'ultima occasione, con un blitz, i carabinieri hanno arrestato in flagranza quattro componenti del gruppo, vista la spregiudicatezza dei criminali e la loro pericolosità. Recuperata una grande quantità di armi da fuoco, anche tipo guerra e clandestine, nonché giubbotti anti-proiettile, materiale per camuffarsi, droga e veicoli rubati.

Nel proseguimento delle indagini altri due banditi sono stati arrestati il 29 novembre subito dopo una rapina perpetrata alla sala scommesse SNAI di Paderno Dugnano. Un colpo da 16mila euro. I carabinieri erano riusciti a recuperare il bottino, nonché altre armi da fuoco, di cui una clandestina. Un ulteriore arresto, in flagranza, è avvenuto il 22 dicembre, con il sequestro di altre due armi da fuoco detenute illegalmente, e di un chilo e mezzo di di hashish. Le indagini si sono poi concentrate sull’analisi di alcuni delitti del passato, attribuibili alla banda di rapinatori, anche per una rapina aggravata commessa in Svizzera.

Le accuse per i banditi sono di associazione per delinquere, favoreggiamento personale, porto di armi clandestine, rapina pluriaggravata, ricettazione,sequestro di persona, tentato omicidio, detenzione e spaccio sostanze stupefacenti, e detenzione di segni distintivi in uso alle forze di polizia.