Lissone, rapinava donne nel sottopasso della stazione: arrestato

All’imbrunire, mentre rincasavano passando per via Raffaello Sanzio, le avvicinava e le sorprendeva alle spalle facendosi consegnare dietro la minaccia di un coltello la borsa e il portafogli

Rapina nel sottopasso

Rapina nel sottopasso

Monza, 8 dicembre 2016 - Nei giorni scorsi i Carabinieri di Oppido Mamertina (RC), hanno arrestato N. F. pregiudicato 49enne del luogo, disoccupato, e domiciliato a Lissone. Un arresto in esecuzione di una misura cautelare personale emessa il 28 novembre dalla Procura della Repubblica di Monza per alcune rapine commesse tra gennaio ed ottobre 2016 a Lissone.

I militari brianzoli del Comando di Desio, su segnalazione e denuncia di alcune donne avevano raccolto un dossier che incastrava l’uomo. Infatti, il calabrese, nell’attraversamento del sottopasso pedonale della stazione, in via Raffaello Sanzio di Lissone, all’imbrunire, avvicinava alle spalle le poverette e dietro la minaccia di un coltello si faceva consegnare la borsa; in un caso addirittura si era sporto all’interno dell’autovettura dove la vittima era appena salita, e sempre arma in pugno, aveva strappato la borsa alla donna.

L’attività dei Carabinieri lissonesi non è tardata a farsi sentire: se da un lato sono stati intensificati i servizi preventivi nella zona, cercando di coprire le fasce orarie più sensibili, l’azione investigativa ha dato i suoi frutti: l’analisi del traffico telefonico delle celle che insistono sull’area, lo sviluppo delle caratteristiche dei pregiudicati che operavano con quelle modalità e le immagini del sistema di videosorveglianza hanno consentito di fare la quadra. I sospetti, ricaduti sull’uomo, uscito dal carcere a giugno 2015 e con alle spalle una sfilza di precedenti per furto, rapina, armi ed anche violenza sessuale, hanno trovato riscontro nell’ultimo intervento attivato immediatamente dopo l’ennesima rapina. La vittima ha composto il 112 ed i militari prontamente giunti sono riusciti solamente a scorgere la sagoma del malfattore che si allontanava fuggendo oltre la Valassina e facendo perdere le sue tracce. Abbastanza per costruire accusa solida ed un’identificazione certa. Il gip, accogliendo in pieno le tesi investigative dei Carabinieri di Lissone, confortate dalla richiesta del Pubblico Ministero, gli ha contestato tre episodi, quelli del 24 maggio, del 26 gennaio e del 3 ottobre 2016.