Omicidio a Seveso, strangola la compagna poi telefona: "Ho combinato un disastro" / FOTO

L'imprenditore, 56 anni, ha confessato implorando perdono per aver ucciso la madre dei suoi figli

Viene portato via il corpo della vittima

Viene portato via il corpo della vittima

Seveso, 24 novembre 2016 - "Ho combinato un disastro", a quanto si apprende sono queste le prime parole dette al telefono a un parente da Vittorio V. dopo aver strangolato la compagna peruviana di 29 anni, Elizabeth H. Q., nella loro abitazione a Seveso (LEGGI). L'imprenditore, 56 anni, ha confessato implorando perdono per aver ucciso la madre dei suoi figli, ammettendo di averla strangolata al culmine di una lite nella notte fra mercoledì e giovedì.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Seregno, la coppia era in procinto di lasciarsi, per volere della donna. I due stavano insieme dal 2013, ma convivevano da separati. La giovane peruviana aveva in Italia anche la famiglia d'origine ma era senza lavoro. L'ennesima lite avrebbe provocato la reazione di Vittorio V. che ha aggredito la convivente in cucina, al secondo piano di una palazzina di piazza Mazzini a Seveso. Il tutto sotto gli occhi del loro bimbo di tre anni, poi preso in cura, sconvolto e tra le lacrime, da alcuni parenti. Non si sarebbe accorta di nulla, invece, la sorellina di un anno. A quanto si apprende, dopo aver spostato un mobile per impedire al figlio di guardare la madre morta.

Elizabeth H.Q. aveva chiesto aiuto al 112 due ore prima di essere uccisa. Quando i carabinieri sono arrivati nell' appartamento della coppia, la donna ha raccontato di essere stata aggredita verbalmente e di non volere più il compagno in casa. I carabinieri hanno quindi invitato l'uomo ad allontanarsi ma, mentre questi stava preparando le valigie, la donna avrebbe deciso di far restare il compagno per la notte, mandando via i militari, in un ultimo tentativo di non smembrare il nucleo familiare. Due ore dopo è avvenuto il delitto.

Dopo aver ricevuto la telefonata il parente dell'uomo è andato in auto verso casa della coppia, dopo aver chiamato il 112. Altre richieste di aiuto erano già arrivate dai vicini di casa, in quanto i due erano stati sentiti litigare animatamente. I carabinieri sono arrivati contemporaneamente al nipote dell'uomo e ad alcuni altri familiari e hanno cercato di rianimare la donna senza riuscirci. Vittorio V. è stato trovato invece all'ultimo piano della palazzina nella tromba delle scale. L'assassino era in stato confusionale e aveva scritto una lettera senza un mittente preciso, in cui chiede scusa, anche ai carabinieri, per il suo gesto. Nella notte si è recata sul posto anche la pm Giulia Rizzo, della procura di Monza, che guida le indagini. L'uomo e' stato arrestato e portato al carcere del capoluogo.