Omicidio a Seveso, strangola la compagna davanti ai figlioletti

I carabinieri sono intervenuti su segnalazione dei vicini, arrestato il 56enne

Il palazzo in cui è avvenuto il delitto a Seveso

Il palazzo in cui è avvenuto il delitto a Seveso

Seveso, 24 novembre 2016 - Una donna peruviana di 29 anni è stata uccisa dal marito ieri sera a Seveso, comune della Brianza. Il femminicidio, l’ennesimo, cade proprio mentre l’Italia celebra la giornata contro la violenza di genere. La donna, madre di tre figli in casa al momento della tragedia, è stata strangolata. Il marito, italiano, è stato arrestato (La telefonata choc - LEGGI).

La lite è scoppiata all’interno di un appartamento al secondo piano di una palazzina in pieno centro storico, in corso Guglielmo Marconi al 3, di fronte alla stazione ferroviaria. Non si sa ancora che cosa abbia scatenato la violenza. I vicini di casa, tuttavia, hanno sentito dei forti rumori provenire dall’appartamento della famiglia, al secondo piano. Poi solo il silenzio. Erano da poco passate le 23,20. È dunque scattato l’allarme e a Seveso sono arrivati i soccorritori allertati dal servizio 118, oltre ai carabinieri della caserma cittadina, della compagnia di Seregno e del gruppo di Monza. «Non sappiamo ancora cosa sia accaduto esattamente - hanno raccontato alcuni vicini di casa - Ma i carabinieri hanno portato via l’uomo in manette». Il fermato è un italiano di poco più di 50 anni. Nell’abitazione, al momento della lite, erano presenti anche i tre figli della coppia, in età scolare. Sono stati accompagnati fuori dai carabinieri e affidati per la notte a dei conoscenti di fiducia. Subito dopo nell’appartamento sono iniziati gli accertamenti tecnici, con una serie di rilievi della scientifica dell’Arma.

Secondo la prima ricostruzione, la donna è stata strangolata, probabilmente a mani nude. Ma questo è un dettaglio che deve ancora trovare una corferma, e per questo l’esame del corpo della vittima sarà fondamentale. L’uomo, fermato nella notte, è stato sottoposto a un lungo interrogatorio. L’obiettivo degli investigatori è quello di mettere rapidamente a fuoco le circostanze che hanno portato al femminicidio. I militari stanno anche cercando di verificare se in passato fossero state presentate denunce per violenza domestica, o se ai servizi sociali fossero noti problemi particolari. Gli inquirenti, per ora, procedono per ipotesi: dallo scatto d’ira arrivato al termine di un periodo di tensione a un movente passionale, come la gelosia o la rabbia per un rapporto ormai incrinato.