Lissone, via le barriere architettoniche con mappatura di 100 strade del centro

Il Comune lancia un progetto per censire e poi eliminare gli ostacoli per chi ha problemi motori. L'iniziativa coinvolgerà edifici pubblici, strade, bar, ristoranti e gelaterie. A supportare le operazioni anche persone con disabilità

Un disabile in sedia a rotelle

Un disabile in sedia a rotelle

Lissone (Monza e Brianza), 24 settembre 2016 - Lissone dice basta alle barriere architettoniche nel centro storico, e in particolare negli edifici pubblici, lungo le strade e in negozi come bar, ristoranti, gelaterie e pub, che devono essere un luogo di incontro e di frequentazione accessibile a tutti.

Per individuare e poi eliminare fino all'ultimo gli ostacoli che rendono difficile la vita a chi ha problemi motori il Comune farà partire da ottobre una mappatura a tappeto di 100 strade del centro città per censire e segnalare, una per una, tutte le barriere architettoniche ancora presenti lungo le vie e nei luoghi pubblici, verificando quali siano accessibili senza difficoltà da parte di tutti e quali invece non lo siano. Obiettivo dichiarato, premiare con un apposito "logo etico" gli edifici e i negozi praticabili, e pianificare gli interventi necessari per far sparire le barriere tuttora esistenti.

E' il progetto "Insieme per una Città senza barriere", lanciato dall'Amministrazione e coordinato dall'Associazione Stefania, realtà che da 45 anni si occupa di inclusione sociale dei disabili. L'iniziativa sarà realizzata coinvolgendo anche i rappresentanti di negozianti e artigiani, ossia Confcommercio, Lissone Commercia e Apa Confartigianato. A portare concretamente avanti il censimento saranno persone appositamente preparate, pagate attraverso il sistema dei voucher. A supportare le operazioni ci saranno anche alcune persone con disabilità.​ Si partirà il mese prossimo controllando gli edifici pubblici di proprietà comunale, i marciapiedi e i passaggi pedonali. Dopodiché, con l'inizio del 2017, toccherà ad negozi e locali come bar, ristoranti e gelaterie, ossia - spiegano dal municipio - "quegli esercizi commerciali che più di ogni altro consentono la socialità".