Milano, 1 luglio 2016 - Undicimila euro, dei quali diecimila a quattro carabinieri e mille all’Arma, è la somma versata da Vittorio Sgarbi per "uscire" dal processo milanese in cui era accusato di oltraggio a pubblico ufficiale. La vicenda risale al 22 maggio dello scorso anno quando il critico d’arte ebbe una violenta discussione con le forze dell’ordine davanti a uno degli ingressi di Expo. Per l’altro reato di cui era accusato, resistenza a pubblico ufficiale, verrà giudicato col rito abbreviato il 14 luglio prossimo. Secondo la ricostruzione del pm Elio Ramondini, Sgarbi e il suo autista sarebbero arrivati in macchina "in contromano" e senza l’accredito davanti all’ingresso "cargo 6" dell’area espositiva. Ne sarebbe nato un diverbio e l’ex deputato avrebbe offeso "l’onore e il prestigio" di quattro carabinieri.
Stando all’imputazione, Sgarbi si sarebbe rivolto ad un carabiniere che si era messo davanti all’auto dicendogli: "Sei un fascista, non fate un c.... e state interrompendo un pubblico servizio, ci vedremo in Tribunale, siete due cogl....". E ancora: "Voi Carabinieri state qui a non fare un c.... (...) io sono qui per lavorare e voi non fate un c....". Sgarbi, secondo l’accusa, avrebbe anche "istigato" l’autista dell’auto sulla quale viaggiava a proseguire la marcia forzando volontariamente il blocco, costringendo un carabiniere ad indietreggiare per non essere investito (di qui l’accusa di resistenza).
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