Scritte contro il 41 bis, Associazione strage di via Georgofili: "Chiara matrice mafiosa"

Il presidente Giovanna Maggiani Chelli "chiede attenzione alle forze dell'ordine, e al Ministro dell'Interno, perché quando di mafia si tratta può succedere di tutto"

Scritta contro il 41 bis in piazza Sire Raul

Scritta contro il 41 bis in piazza Sire Raul

Milano, 26 luglio 2015 - Scritte inquietanti, una sorta di "campagna di sostegno ai mafiosi" contro il 41 bis, il regime carcerario duro per i boss mafiosi. A denunciarle è stato  il consigliere di maggioranza in comune David Gentili, del Pd: "Stanno comparendo diverse scritte in tutta Milano contro il 41 bis. Scritte particolari, bianche, a caratteri grandi, grafia incerta, ma ben studiate. L'assessore Rozza ha già dato indicazione per cancellarne tre. Segnalazioni sono giunte per Piazza Sire Raul, Piazza Maciachini e una, non specificata in zona San Siro. Se ne individuate qualcuna, inviate a me o al Presidente di Zona, oppure all'assessore le indicazioni. Le faremo cancellare immediatamente".

Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili ha commentato in una nota: "Le scritte sui muri nella città di Milano a sole 24 ore dall'anniversario della strage di via Palestro che fa paio con la strage di via dei Georgofili a Firenze, scritte contro il 41 Bis, non possono che avere una sola matrice quella mafiosa, quella di 'cosa nostra siciliana'". E prosegue: "Poco importa che vi siano associazioni che si definiscono umanitarie che hanno inviso, in seno ai loro 'statuti', il regime di carcere duro anche alla mafia stragista, il messaggio arriva chiaro e forte in una città che si appresta a ricordare vigili del fuoco, vigili urbani e emigranti uccisi dalla mafia il 27 Luglio del 1993 in via Palestro a Milano mentre a Roma saltavano in aria due chiese care al Papa. Di mafia si tratta, quella mafia disposta a vendere l'anima al diavolo più nero pur di uscire dal 41 bis". "Tutta la nostra solidarietà alle famiglia delle vittime di via Palestro del 27 luglio 1993 - conclude Chelli -, e chiediamo attenzione alle forze dell'ordine, e al Ministro dell'Interno, perché quando di mafia si tratta può succedere di tutto".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro