Nuovi arrivi dalla Libia: torna l’allarme profughi e Milano sferza il Governo

Il sindaco Pisapia scrive su Fb un messaggio non privo di polemica nei confronti del governo: «Bisogna riabilitare Mare Nostrum, se necessario finanziandola con la riduzione delle spese militari». di Giambattista Anastasio

Emergenza profughi (Newpress)

Emergenza profughi (Newpress)

Milano, 16 febbraio 2015 - Appena sopitasi, l’emergenza profughi rischia ora di riacutizzarsi per effetto dell’avanzata dell’Isis in Libia. Le milizie dello «Stato Islamico» hanno occupato Sirte, città a 450 chilometri dalla capitale Tripoli. Alle migliaia di profughi siriani ed eritrei attesi o già approdati sulle coste siciliane per essere poi smistati su tutto il territorio nazionale, potrebbero ora aggiungersi anche centinaia di libici. Quanti esattamente? Fino a ieri sera al largo di Lampedusa si contavano 12 barconi, ma cifre ufficiali ad ora non ce ne sono. La Prefettura di Milano non ha ancora ricevuto alcuna indicazione su un’eventuale necessità di offrire accoglienza a chi fugge dalle milizie jihadiste.

A lanciare l’allarme è, però, il sindaco Giuliano Pisapia: «Ai profughi siriani iniziano ad unirsi i profughi libici, costretti alla fuga dalle milizie assassine dello Stato Islamico» fa sapere il primo cittadino sul suo profilo Facebook senza risparmiarsi un caldo, chiaro e un poco polemico invito al Governo: «Dopo l’evidente fallimento della missione di pura vigilanza “Frontex Triton”, bisogna immediatamente tornare alla missione di salvataggio “Mare Nostrum” se necessario finanziandola con la riduzione delle spese militari che solo per gli aerei F35 vede un previsionale di spesa di 644 milioni nel 2015».

«Al momento – conferma Pierfrancesco Majorino, come già la Prefettura – non abbiamo ricevuto segnalazioni su arrivi di libici a Milano». «Certo l’eventualità di nuovi arrivi – aggiunge l’assessore comunale alle Politiche Sociali – è concreta. Nell’ultimo mese l’approdo di profughi in città è significativamente calato, siamo passati da 150 a poche decine di arrivi giornalieri. Il Comune – sottolinea infine Majorino – è sempre pronto a fare la sua parte, fino ad oggi abbiamo retto alla grande senza l’aiuto di nessun’altra istituzione». Già, dal 18 ottobre del 2013, giorno dell’intensificarsi degli sbarchi, ad oggi sono stati accolti in città 55.494 profughi. In netta maggioranza i siriani, con 39.143 arrivi, quindi gli eritrei: 13.047 quelli che hanno cercato miglior sorte in Italia o in altri Paesi europei.

Gli altri 3.304 migranti sono suddivisi tra più nazionalità, per lo più del Maghreb. Ben 12.778 i minorenni che hanno raggiunto il nostro Paese, prima, e Milano, poi, al seguito dei loro genitori affrontando il mare. Ad oggi, infine, sono 280 i migranti presenti nelle strutture d’accoglienza messe a disposzione dal Comune e dal terzo settore. «Speriamo che nel giro di poche settimane profughi e migranti possano essere accolti direttamente nel centro di via Corelli senza più essere costretti a stazionare nel poco funzionale mezzanino della Centrale – scandisce Majorino –: abbiamo avanzato alla Prefettura una richiesta in questo senso». giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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