Regionali: Gori incassa l'appoggio di Bonino e Radicali, Verdi e Socialisti

La lista raggruppa le formazioni territoriali del Partito Socialista, Area Civica e Verdi

Giorgio Gori

Giorgio Gori

Milano, 16 gennaio 2018 - Presentata questa sera a Milano la lista XGori Insieme, che sostiene Giorgio Gori alla corsa per le Regionali in Lombardia e raggruppa le formazioni territoriali di Emma Bonino e i Radicali, i Socialisti, Area Civica e Verdi. Un pezzo per volta si compone una coalizione molto ampia", ha detto Gori in serata a margine di un incontro alla Società Umanitaria di Milano, dove sono stati presentati i candidati della compagine'. "Nei prossimi giorni sarà presentata anche la lista di Campo Progressista. C'è una rosa di formazioni progressiste a cui si aggiungono le liste civiche, ci rendono aperti e accomunati dallo stesso programma" e proprio per questo spiccherà ancora di più "l'assenza di Liberi e Uguali".

Soddisfazione, invece, Gori l'ha espressa per la decisione di Emma Bonino, con la sua lista +Europa, e dei Radicali di sostenere la sua candidatura. "È un grande onore averli al mio fianco - ha detto - e sono molto contento di questo accordo. Ho promesso loro di raccogliere le firme per la loro proposta di legge. La storia di Emma Bonino parla da sola". Poi un affondo nei confronti dell'avversario di centrodestra Attilio Fontana, che ha definito la Bonino una "fiera abortista". "È veramente incredibile quello che sono riusciti a dire oggi sul suo conto", ha detto Gori, che ha anche espresso al sua solidarietà al collega di Milano Beppe Sala per la richiesta di rinvio a giudizio firmata oggi dalla Procura Generale per i 6mila alberi di Expo. "L'abuso d'ufficio per un sindaco è una cosa molto facile in cui incorrere - ha detto - vista la giungla di norme con la quale siamo chiamati a misurarci. Sono sicuro che avrà modo di chiarire la sua totale estraneità a qualunque addebito".

Dure, invece, le critiche nei confronti di Attilio Fontana, che aveva parlato di tutelare i cittadini di "razza bianca" da un'immigrazione incontrollata. "Fontana non ha colto il senso dell'articolo 3 della Costituzione - ha detto Gori - che dice di passare sopra le differenze e non di evidenziarle, mettendo le une contro le altre. La sua uscita smentisce l'idea di un candidato moderato che ogni volta che apre bocca su questi temi, come in passato sui diritti civili, esprime opinioni molto estreme". "Tutto questo non corrisponde al sentimento medio dei cittadini di questa regione - ha aggiunto - . Se è stato un lapsus è stato un lapsus freudiano: probabilmente lo pensa davvero. Ma soprattutto accredita una cosa non vera parlando di invasione. I numeri lo smentiscono, l'immigrazione è un tema delicato e di ciò la regione si è disinteressata lasciandola ai sindaci. Chi si candida deve dire come farà per risolvere il problema, non enfatizzandolo e non montando l'odio". Soddisfatto anche Riccardo Nencini, viceministro e leader del Psi: "Il nostro impegno al fianco di Gori e' una conferma, con una differenza rispetto al passato: la candidatura di Fontana e' abbordabile" ha auspicato a margine dell'evento. "La prima di Fontana, come si dice nel cinema, non e' stata proprio buona" ha sottolineato. "Ho il timore che la Lega alzi il tiro a Milano e in Lombardia perche' i dati che abbiamo sui migranti cominciano a essere buoni" ha puntualizzato Nencini. "Da 180 mila sbarchi nel 2016 si e' scesi a 120 mila nel 2017, quindi ci sara' il tentativo 'razza bianca' e dintorni che potrebbe imperversare durante la campagna elettorale. Brutta cosa" ha chiosato.

All'unita' e alla vittoria puntano anche i Verdi: "Sara' una campagna elettorale impegnativa" ha fatto presente l'ex parlamentare e presidente della federazione dei Verdi, Angelo Bonelli. Si tratta pero' di un impegno "importante alla luce del fatto che non solo gli elettorali lombardi sanno quale sia l'alternativa, ossia questo Fontana che usa la Costituzione e nemmeno la conosce". "Ricompattare un fronte democratico in Lombardia" l'obiettivo. Invece, spiace "che la sinistra non abbia capito l'emergenza che sta vivendo la Lombardia, che sara' la punta d'ariete per uno sfondamento nel paese per rompere quel fronte". "Avere presidente della Regione chi parla di razza in maniera discriminatoria o avere Matteo Salvini Ministro degli Interni penso che sia una deriva politica che il Paese deve impedire" e' l'appello di Bonelli.

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