Immigrazione, "razza bianca a rischio": bufera su Fontana / VIDEO

Polemica dopo un'intervista a Radio Padania: "Non possiamo accettare tutti". Il candidato di centrodestra si difende: è stato un qui pro quo. Gori: "No isterismi e demagogia"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano, 15 gennaio 2018 -  Bufera su Attilio Fontana, candidato alle regionali in Lombardia per il centrodestra, dopo la rinuncia di Roberto Maroni. A far discutere un'intervista rilasciata ieri mattina a 'Radio Padania', il cui contenuto è stato riportato dall'agenzia Agi. "Noi non possiamo accettare tutti" - ha detto Fontana - perché, se dovessimo accettarli tutti, vorrebbe dire che non ci saremmo più noi come realtà sociale, come realtà etnica", ha sostenuto. "Perché - ha proseguito - loro sono molti più di noi, più determinati nell'occupare questo territorio di noi. Noi, di fronte a queste affermazioni, dobbiamo ribellarci, non possiamo accettarle: qui non è questione di essere xenofobi o razzisti, qui è questione di essere logici, razionali. Noi non possiamo, perché tutti non ci stiamo. Quindi, dobbiamo fare delle scelte: decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società deve continuare a esistere o la nostra società deve essere cancellata: è una scelta". Sulle parole dell'ex sindaco di Varese si sono scatenate le reazioni del mondo politico. Fontana ha poi di aver usato "per errore" il termine "razza bianca" a rischio con fenomeni di immigrazione non controllata. "Si è trattato di un 'qui pro quo': intendevo parlare della nostra società'", ha spiegato. 

Sessantacinque anni, amico personale di Roberto Maroni, l'avvocato varesino, è sempre stato considerato un leghista 'moderato' con un cursus politico da amministratore locale dei più tradizionali (Chi è Attilio Fontana - LA SCHEDA). "Se la maggioranza degli italiani dicesse 'Vogliamo auto-eliminarci', vorrà dire che noi - quelli che non vogliono auto-eliminarsi - ce ne andremo da un'altra parte", ha argomentato Fontana. "Viviamo una realtà irraccontabile", ha detto, sempre nell'intervista a Radio Padania -. Uno Stato serio dovrebbe progettare, programmare" per gestire "una situazione di questo tipo", ha proseguito, "e dire 'Noi riteniamo giusto che possano essere accolti mille, centomila, un milione, cento milioni'", dovrebbe dire "quanti migranti noi vogliamo fare entrare, come li vogliamo assistere, che lavori vogliamo trovare loro, che case vogliamo dare loro, che scuole". "A quel punto, un governo fa un progetto poi lo sottopone ai propri cittadini e chiede 'Siete d'accordo su questa scelta? Vi va bene?' Allora, ha un senso - ha sostenuto -. Ma fare il discorso demagogico e assolutamente inaccettabile secondo cui dobbiamo accettarli tutti... E' chiaro che è un discorso di fronte al quale bisogna reagire bisogna ribellarsi". 

LE REAZIONI - Non si è fatta attendere la replica di Giorgio Gori, candidato del centrosinistra alle consultazioni del 4 marzo (Chi sono i candidati alle regionali in Lombardia). "C'è chi parla di forconi e razza bianca - ha scritto sui social -. Noi parliamo di formazione, lavoro, crescita, Europa. Scegliete voi. #FareMeglio si deve, senza isterismi e demagogia". "Altro che farneticanti dichiarazioni sulla 'razza bianca' - ha detto il segretario Pd Matteo Renzi -.Il derby tra rancore e speranza è la vera sfida che caratterizzerà il 4 marzo, in Lombardia come nel resto del Paese. Andiamo avanti, insieme". Per Dario Violi, in corsa per Palazzo Lombardia con M5S, "le parole di Fontana sono vergognose". Ironico Di Maio: "Berlusconi dice che noi siamo peggio dei post comunisti del '94, che loro sarebbero i moderati e noi gli estremisti. Ma dopo la frase detta da Fontana sulla razza bianca siamo sicuri che siano loro i moderati? Se è cosi io sono Gandhi... Neanche Salvini era arrivato a tanto".   Per il ministro e vicesegretario del Partito democratico Maurizio Martina, però,"un candidato presidente che si lancia in dichiarazioni cosi' deliranti intervistato da Radio Padania dimostra drammaticamente di non essere all'altezza della piu' importante regione del paese". Di "vergogna razzista", parla il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato. Per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, "prima della fine della campagna", Fontana "dira': 'tutti quelli che si chiamano Calogero e arrivano dalla Sicilia hanno un mese di tempo per tornare a casa'".

"Le dichiarazioni sconcertanti di Attilio Fontana rivelano il lato estremista della Lega Nord. E' impensabile e pericoloso rispolverare superate teorie sul mantenimento della purezza della razza ariana. Ci aspettiamo che la Lega ne prenda le distanze e che si renda conto dell'inadeguatezza di Fontana a essere candidato presidente di una delle Regioni piu' grandi e rappresentative dell'Italia" dice Valentina Castaldini, portavoce nazionale di Alternativa Popolare. Ma per Lara Comi, eurodeputato di Forza Italia e coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, "e' in corso il consueto e ben noto metodo della demonizzazione dell'avversario da parte della sinistra che, enfatizzando ad arte, vuole nascondere le proprie responsabilita': non aver saputo gestire con fermezza e rigore gli sbarchi di clandestini e la gestione dell'accoglienza nelle nostre citta'"  "L'espressione usata da Fontana e' certamente infelice, ma si e' scusato e ha corretto il tiro spiegando che si e' trattato di una frase uscita male", lo difende Raffaele Cattaneo, esponente di Noi con l'Italia e presidente del Consiglio regionale della Lombardia.

SALVINI - "Al governo normeremo ogni presenza islamica nel Paese - ha detto Salvini -. Esattamente come in tempi non sospetti ha sostenuto Oriana Fallaci, siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, società, tradizioni, modo di vivere. E' in corso un'invasione, a gennaio sono ripresi anche gli sbarchi. Il colore della pelle non c'entra niente e c'è un pericolo molto reale: secoli di storia che rischiano di sparire se prende il sopravvento l'islamizzazione finora sottovalutata".

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