Ambrogino d'Oro al critico Morandini: "Sono sorpreso"

Assai contestata la consegna della benemerenza al critico cinematografico Morando Morandini, per la firma al "Manifesto contro il commissario Calabresi"

Morando Morandini

Morando Morandini

Milano, 25 settembre 2014 - Ambrogino D'Oro a Morando Morandini. La cerimonia di consegna e' avvenuta questa mattina a Palazzo Marino, Sala dell'Orologio: il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e l'assessore alla Cultura, Filippo del Corno, hanno insignito dell'onoreficienza il critico cinematografico che si e' confessato "sorpreso". "Il sentimento che ho provato quando mi e' stata data la notizia - ha detto Morandini - e lo stesso che provo ora che si e' concretizzata, e' la sorpresa. Sono sorpreso dell'arrivo di questo premio: sapevo che a Milano c'e' un folto gruppo di persone che mi stimano e mi seguono, ma non pensavo che avessero il potere di indurre a darmi questo riconoscimento. Il fatto che sono sorpreso - ha aggiunto sorridendo - e' dovuto proprio a questo fatto che non me l'aspettavo".

Morandini e' quindi intervenuto ringraziando, ma anche dicendosi "contento" di poter incontrare di persona il sindaco: "sono un suo ammiratore - ha spiegato - ma come cittadino ho qualcosa da dargli. Per questo spero che ci si possa rivedere in privato". Invito immediatamente accolto da Pisapia che poi, a margine della cerimonia, ha difeso l'iniziativa contro chi aveva polemizzato, a partire dai familiari delle vittime del terrorismo fino al consigliere FdI, Riccardo De Corato, sollevando l'obiezione che Morandini e' padre di un ex terrorista e che lo stesso critico firmo' il cosiddetto 'manifesto contro il commissario Calabresi'. "Non si puo' criticare cio' che non si conosce - ha esordito Pisapia - e De Corato dovrebbe sapere cosa fa Morandini per la cultura; un padre poi - ha aggiunto il sindaco - non puo' rispondere delle colpe dei figli. Per quanto riguarda quell'appello che tutti ricordiamo (negli anni Settanta sul caso Pinelli, ndr), lo stesso Morandini ha riconosciuto che fu una lettera sbagliata, sottoscritta ma poi non piu' condivisa". (fonte AGI)

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