Elezioni comunali a Milano, "Sala non può candidarsi". Ma il Governo smentisce

Il manager: tesi surreale. I 5 Stelle vanno al Tar di GIAMBATTISTA ANASTASIO

Giuseppe Sala

Giuseppe Sala

Milano, 12 maggio 2016 - Giuseppe Sala incandidabile e ineleggibile a sindaco? A sostenerlo è Panorama in un articolo in edicola oggi. Apriti cielo, allora. Il Governo smentisce la tesi del settimanale, lo stesso Sala risponde mostrando denti e carte e, un po’ a sorpresa, Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra, va in soccorso del rivale, a suo dire vittima di «un’azione di discredito». Gianluca Corrado, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, annuncia invece una richiesta di accesso agli atti e un ricorso al Tar. Con ordine.

Secondo Panorama il candidato sindaco del centrosinistra risulterebbe incandidabile e ineleggibile perché non si sarebbe mai dimesso dalla carica di commissario del Governo per Expo 2015, ma solo da quella di amministratore delegato della società di gestione dell’evento. La nomina a commissario è avvenuta tramite decreto di Palazzo Chigi - ricorda il settimanale - e quindi si sarebbe dovuta revocare di nuovo tramite decreto. Il tempo sarebbe però scaduto perché - questa la tesi - il presidente del Consiglio avrebbe dovuto firmare tale decreto entro l’8 maggio, data di presentazione delle candidature.

In replica a Panorama, lo staff di Sala mostra la lettera datata 15 gennaio 2016 con la quale lo stesso si è esplicitamente dimesso da «commissario unico delegato del Governo», e non solo da ad della Spa. Proprio la lettera alla quale fanno riferimento fonti di Palazzo Chigi sottolineando come questa sia stata protocollata dalla presidenza del Consiglio il 18 gennaio 2016 e come sia «già pienamente efficace» per il decadimento della carica senza che occorra «alcun altro adempimento».

E Sala? Il candidato sindaco del centrosinistra non ci sta e va all’attacco del vicedirettore del settimanale. Il motivo? Eccolo: «Panorama solleva una questione surreale, ma ciò che conta qui non è il merito della vicenda, ridicolo peraltro. Conta l’atteggiamento di una certa stampa militante cui anche Panorama finisce per accodarsi – attacca Sala –. Con il vicedirettore Maurizio Tortorella candidato insieme a Stefano Parisi, il fu glorioso settimanale si presta ad una meschina provocazione, spiegabile solo con la volontà di non vedere i problemi politici del candidato protetto, che vanno dai nomi in lista di personaggi dal chiaro stampo razzista al tentativo, peraltro fallito, di candidare condannati in via definitiva. Per non parlare poi del disastro nazionale di una coalizione di centrodestra divisa su tutto e ormai allo sbando. Sarà il buon senso dei milanesi a fare giustizia di queste miserie».

All'insegna del fair play il commento di Parisi: «Sono contro queste azioni di discredito che sono sbagliate. Non sono interessato a questo e penso che anche i milanesi non lo siano». Tutt’altro il piglio di Corrado, aspirante primo cittadino dei Cinque Stelle: «Da parte nostra vogliamo vederci chiaro: per questo, proporremo un accesso agli atti al Comune di Milano e a Palazzo Chigi ed entro domani depositeremo un ricorso al Tar. Chiediamo massima collaborazione alle autorità».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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